Allergie e intolleranze: due pubblicazioni scientifiche ci aiutano a capire meglio

Negli ultimi anni la confusione sulle reazioni infiammatorie e immunologiche al cibo è stata molto elevata. In molti casi sono stati mischiati in modo poco scientifico i concetti di allergia e intolleranza e questo ha portato al distacco critico da parte di molti autori nei confronti delle possibili reazioni alimentari. 
Nel 2016 due importanti lavori hanno precisato che le IgG, interagendo con il BAFF (B Cell Activating Factor), possono determinare infiammazione ulteriore in presenza dell'antigene alimentare. Grazie alle ricerche di un gruppo di medici del North Carolina, in parte della Duke University di Durham e in parte della NC University di Chapel Hill, Kang ha precisato che le Immunoglobuline G si agganciano agli antigeni alimentari passati attraverso la mucosa intestinale a formare un immuno-complesso specifico, che "avvolge", in pratica, un pezzettino di alimento. Questi immuno-complessi hanno una doppia funzione; da un lato vanno ad avvicinare le cellule B e in presenza di un livello elevato di BAFF, stimolano la produzione di altri anticorpi per quell'alimento; dall'altro attivano cellule presentanti l'antigene (APC) già sensibilizzate a produrre ulteriore BAFF (insieme ad altre citochine).
In questo modo si chiude concettualmente il cerchio che giustifica lo stimolo infiammatorio indotto dal cibo assunto in eccesso o in modo individualmente ripetitivo. 
Il secondo lavoro, pubblicato sul JACI da Finkelman (3) ha descritto anche la relazione che esiste tra i vari anticorpi specifici per il cibo (IgG o IgE che siano) e gli antigeni alimentari. 

Data di pubblicazione: 
12/10/2017
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