Dieta mediterranea espone Italiani a un maggiore rischio di ictus

20/11/2017

Quasi 200mila casi l'anno solo in Italia, di cui il 20% non sopravvive, e 50mila persone che devono convivere con gravi disabilità. Sono i numeri dell'ictus, la terza causa di morte, la prima causa di disabilità nell'adulto e la seconda causa di demenza a livello mondiale, di cui si celebra in questi giorni la giornata mondiale. Malgrado in Italia, come negli altri paesi europei, il tasso di mortalità sia diminuito negli anni, il nostro Paese rimane tra i più a rischio per questa patologia. L'Italia è un Paese ad elevato rischio di ictus sia per la sopravvivenza più elevata rispetto ad altri Paesi, sia per alcune caratteristiche comportamentali. Nel mirino paradossalmente la dieta mediterranea, che da sempre la medicina indica come un regime alimentare sano ed equilibrato. Una dieta però caratterizzata da un elevato consumo di sale, fattore non indifferente nello sviluppo di ipertensione arteriosa, di malattie cardio-cerebrovascolari, di patologie renali, di tumori del tubo digerente, di osteoporosi. Inoltre, alcune condizioni che si ritrovano più frequenti in età avanzata sono riconosciute come predittori dell'ictus (per esempio, la fibrillazione atriale, l'ipertrofia ventricolare sinistra, lo spessore medio-intimale delle arterie, l'infarto del miocardio).

L'Emilia-Romagna è tra le si Regioni italiane ad avere percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali aggiornati e attivi per la riabilitazione di pazienti post-ictus.

 

 

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