Mangiare cibi super raffinati: risultati di uno studio francese obbligano a scegliere

20/02/2018

Una ricerca pubblicata sul British Medical Journal  da un gruppo di epidemiologi francesi è riuscita a calcolare in modo molto attento il possibile rischio di sviluppare forme di cancro (prostata, ovaio, intestino e seno) in relazione alla quantità di alimenti super raffinati introdotti nell'organismo.

Per arrivare a definire un aumento di rischio legato al cibo e non ad altri elementi si è arrivati a considerare tutti i possibili aggiustamenti legati all'età, al sesso, alla introduzione calorica senza alcol, al fumo, all'attività fisica, alla introduzione di alcol e alla storia familiare di cancro, stratificando per età e per livello di istruzione.

Nell'ambito dicibi ultra processati sono state incluse bevande dolci e gasate, snack dolci o salati impacchettati, gelati industriali, cioccolato, caramelle, pani e dolci industriali, margarine, biscotti industriali, torte e mix per torte industriali, "cereali" da colazione (ricostruiti), bevande energetiche, bevande di frutta con zuccheri aggiunti o dolcificanti artificiali, carni o pesci ricostruiti (würstel o certi tipi di salsiccia), zuppe istantanee e molti altri.

Dai dati della ricerca ci sono evidenze statistiche chiarissime della relazione tra qualsiasi forma di cancro e l'uso di salse ultra raffinate a base di grassi processati a lungo, l'uso di prodotti dolciari ultra raffinati e l'assunzione di soft drink. In particolare l'assunzione di dolci raffinati (brioche, biscottini industriali, caramelle, gelati industriali) è fortemente correlata con l'aumento del rischio di sviluppare il cancro della mammella. 

Lo stesso British Medical Journal in un editorale segnala che il lavoro di Fiolet non stabilisce ancora un rapporto diretto di causa-effetto, ma al tempo stesso ne segnala l'importanza enorme dal punto di vista sociale e politico. Uno studio così complesso e preciso evidenzia una tematica che lasciata a sé, senza alcun intervento sociale, può diventare devastante, sia per quanto riguarda la crescita futura delle forme tumorali sia per quanto riguarda quelle diabetiche. 

 

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