Per la prima volta, la Food Standars Agency britannica ha pubblicato le percentuali di carne di pollo risultata contaminata da Campylobacter in Gran Bretagna, indicando anche le catene di supermercati in cui è venduta. La campagna di controllo, iniziata il febbraio scorso duerrà un anno. Sinora, sono stati analizzati 1.995 campioni di carne di pollo in vendita nella grande distribuzione e presso rivenditori al dettaglio.
5 tappe per gestire correttamente la carne ed evitare contaminazioni: sono le nuove linee guida che l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha pubblicato in un’infografica chiara e esaustiva. Nella mappa vengono quindi indicati i 5 passaggi critici dall’acquisto del prodotto fino al suo consumo, spiegando come comportarsi correttamente dal trasporto alla conservazione, prima e dopo la cottura e durante la lavorazione.
Il 90% dei consumatori europei vuole sapere da dove arriva la carne che comprano, che si tratti di una bistecca o di un ingrediente dei piatti pronti. Una volontà che trova ragione di essere negli ultimi scandali, come quello della carne di cavallo, in cui si fatica a rintracciare la provenienza e l’origine dei lotti oggetto di ritiro.
In risposta ad ulteriori interrogazioni parlamentari sull'obbligo di indicazione del Paese di origine o del luogo di provenienza delle carni suine, il Sottosegretario Giuseppe Castiglione del Mipaaf ha illustrato i contenuti del Regolamento di esecuzione della Commissione europea n. 1337/2013 che si applicherà a tutti gli Stati membri dal 1 aprile 2015.
Scarsa comunicazione dagli allevatori. La FVE, Federation of Veterinarians of Europe, ha diffuso una nota sull'importanza della pastorizzazione del latte. Cresce la propensione al consumo di latte crudo, non pastorizzato e di prodotti derivati del latte. \"Gli allevatori che offrono latte vaccino, di capra, pecora e altri animali non forniscono una chiara comunicazione sui rischi connessi al consumo di questo alimento quando non è lavorato\".
I consumatori di BEUC sono in prima linea: con video virali, hastag e petizioni dirette alla Commissione europea, al fine di avere una più stringente modalità di indicazione della carne. Nello specifico, la richiesta riguarda un tema al momento “scomparso” dall’agenda delle istituzioni UE: l’obbligatorietà o meno di indicare l’origine della carne trasformata.
Con questo provvedimento, scaturito da proposte da parte dei Paesi Membri e delle Associazioni dei produttori, viene ampliata la possibilità di impiego degli additivi alimentari, anche nelle preparazioni a base di carne, attraverso la modifica dell'allegato II del regolamento (CE) n. 1333/2008, che contiene un elenco a livello di Unione degli additivi alimentari autorizzati negli alimenti e ne specifica le condizioni d'uso.
In Gran Bretagna è polemica dopo che il Daily Mail ha rivelato che grandi catene di supermercati e di fast food vendono senza informare i consumatori, carne Halal, macellata secondo i precetti islamici, che prevedono l’uccisione dell’animale per dissanguamento, senza stordimento preventivo. La catena Pizza Express ha ammesso che tutta la sua carne di pollo è macellata secondo i rituali musulmani.
Utilizzare soluzioni contenenti acido peracetico (APA) per ridurre la contaminazione da patogeni presenti sulle carcasse di pollame e sulla carne rossa non darebbe adito a timori collegati alla tossicità della sostanza, affermano gli esperti dell'EFSA. Alcune applicazioni del trattamento sono più efficaci di altre: ad esempio l’applicazione per immersione è più efficace della nebulizzazione. Gli esperti dell'EFSA concludono inoltre che è improbabile che l'uso di APA possa portare alla comparsa di resistenza agli antimicrobici e a ridotta sensibilità ai biocidi.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha portato a termine un importante lavoro che metterà a disposizione le basi scientifiche per modernizzare le procedure di ispezione delle carni in tutta l’UE. L’EFSA ha individuato e classificato i pericoli per la salute pubblica facendo ricorso a un approccio basato sul rischio.