Batteri isolati dall'uomo,animali e alimenti di origine animale continuano a presentare elevate resistenze ad antimicrobici di largo utilizzo, afferma l'ultimo rapporto sulla resistenza agli antimicrobici nei batteri, dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). Il rapporto evidenzia che la resistenza agli antimicrobici costituisce una grave minaccia per la salute umana e degli animali. Le infezioni causate da batteri resistenti agli antimicrobici provocano circa 25.000 decessi all'anno nell'UE.

Alcuni batteri presenti nell’uomo, negli animali e nei cibi continuano a presentare resistenza ad antimicrobici di largo utilizzo, afferma l'ultimo rapporto sulla resistenza agli antimicrobici nei batteri (AMR), curato dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). Le risultanze del rapporto evidenziano che l’AMR costituisce una grave minaccia per la salute del pubblico e degli animali. Le infezioni causate da batteri resistenti agli antimicrobici provocano circa 25 000 decessi all’anno nell'UE.

Lo scorso 27 gennaio la Commissione ha lanciato una consultazione pubblica sulle possibili attività da includere nel piano d'azione One Health per contrastare l'antibiotico resistenza che intende adottare nell'estate 2017.La consultazione include un questionario per le pubbliche amministrazioni e portatori di interessee un questionario per i cittadini, per assicura che tutti siano ascoltati sul migliore piano d'azione a supporto dei paesi Europei per contrastare l'antibiotico resistenza.La consultazione è aperta e concluderà il prossimo 28 Aprile.

I Carbapenemi sono antibiotici beta-lattamici considerati l’ultima linea di difesa per molte infezioni. Nonostante esiste una vera e propria “educazione all’uso degli antibiotici” e nonostante vi siano programmi di gestione sugli antibiotici, sono stati comunque osservati dei focolai di batteri resistenti ai carbapenemi, soprattutto negli ambienti sanitari.Sono stati recentemente trovati dei ceppi di batteri resistenti ai carbapenemi in una fattoria negli Stati Uniti.

I vitelli da latte alimentati con latte di bovine sottoposte a terapia antibiotica hanno maggior probabilità di diffondere batteri resistenti attraverso le feci rispetto a quelli che non lo sono stati. E’ questa una delle conclusioni di un parere scientifico EFSA sul rischio di resistenza agli antimicrobici associata alla somministrazione di latte con residui di antimicrobici ai vitellini.

Ridurre l'uso degli antimicrobici negli animali da reddito, sostituirli ove possibile e ripensare il sistema di produzione del bestiame è fondamentale per il futuro della salute animale e di quella pubblica.

A novembre 2016, The Lancet Infectious Diseases ha pubblicato i risultati della caratterizzazone di 1397 isolati di enterobatteri resistenti ai carbapenemi raccolti in 455 ospedali europei dislocati in 36 Paesi europei. Lo studio è stato realizzato all’interno del progetto EuSCAPE (European Survey on Carbapenamase-Producing Enterobacteriaceae) e fotografa per la prima volta la resistenza ai carbapenemi di Klebsiella pneumoniae ed Escherichia coli in Europa.

La resistenza agli antibiotici rappresenta un fenomeno naturale biologico causato dalle mutazioni genetiche a cui vanno incontro i batteri. Tuttavia, un uso eccessivo e/o abuso di tali agenti in medicina veterinaria, così come nell’agricoltura, può essere considerato una delle cause dello sviluppo e della diffusione di microrganismi resistenti alla loro azione e, quindi, della loro perdita di efficacia.

L'uso a livello globale di prodotti di sintesi per uccidere indiscriminatamente batteri, virus, parassiti e funghi nei sistemi agricoli e alimentari richiede uno sforzo concertato per mappare, comprendere e mitigare i rischi di AMR, secondo il rapporto Drivers, Dynamics and Epidemiology of Antimicrobial Resistance in Animal Production.Mentre rimangono piuttosto cauti su quanto resta ancora da sapere, gli autori - ricercatori del Royal Veterinary College di Londra ed esperti della FAO guidati da Juan Lubroth - evidenziano la prova certa della portata della minaccia.Per esempio, le api degli

Test colturali e di sensibilità prescritti dal 76% dei soggetti di uno studio, solo nel 36% dei casi \"spesso\" o \"sempre\". Il costo dei test l’ostacolo più comune. L’antibioticoresistenza è un problema sanitario globale crescente ed è un problema riconosciuto anche in medicina veterinaria. Nel 2015 è stato somministrato un sondaggio cross-sectional ai medici veterinari dello stato di Washington per valutare i fattori che influenzavano le pratiche di prescrizione degli antibiotici. Completavano il sondaggio 203 veterinari.