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I visoni si confermano gli animali con la più alta probabilità di essere infettati e trasmettere il virus del Covid, mentre la probabilità di contagio per cani e gatti è molto bassa o nulla.
Nel corso del 2022, a fronte dell’elevata copertura vaccinale raggiunta sia in termini di ciclo di base che di dosi booster, l’impatto sulle strutture sanitarie dei soggetti con COVID-19 si è mantenuto limitato nonostante la circolazione di una variante altamente trasmissibile come Omicron e relativi sottolignaggi.
Se dopo più di quattro settimane dall’infezione da SARS-CoV-2, nonostante la negativizzazione del test, alcuni sintomi persistono, si parla di Long COVID.
Tra i cambiamenti peggiorativi migliorativi si segnalano il recupero quella della “socialità” dei pasti in famiglia favorita dal maggior tempo trascorso in casa (96% dei casi), la maggiore attenzione alla sicurezza dei prodotti, legata al bisogno da parte dei giovani di rassicurazione rispetto a tutto ciò che si mangia e si beve, e la diffusa propensione al “salutismo” alimentare (2 adolescenti su 3 hanno iniziato a scegliere cibi con meno grassi, meno zuccheri, meno sale e/o hanno ridotto la quantità complessiva di cibo
Potrebbe essere stato uno spillback, cioè un ritorno del virus SarsCov2 dai topi agli esseri umani, ad aver fatto accumulare rapidamente molte mutazioni alla variante Omicron.
1. Lavare e igienizzare frequentemente le mani, in particolare all’ingresso in casa, dopo aver toccato naso e bocca, prima e dopo il pasto
2. Evitare la formazione di assembramenti e rispettare il distanziamento di almeno un metro, anche a tavola e nei momenti di incontro in casa con persone non conviventi. È importante tenere conto della reale disponibilità di spazi rispetto al numero dei presenti
Le api, ormai sentinelle riconosciute della salute ambientale, sono risultate in grado di intercettare il virus SARS-COV-2, agente della COVID-19, durante la loro attività di volo. Questo è quanto emerso dallo studio pubblicato sulla rivista “Science of the Total Environment” e realizzato nell’ambito del progetto BeeNet, coordinato da CREA Agricoltura e Ambiente (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e finanziato dal Mipaaf.
Il Dipartimento Americano dell'Agricoltura (USDA) in collaborazione con il Servizio di Ispezione per la Salute Animale e delle Piante (APHIS) ha pubblicato uno studio sulla ricerca degli anticorpi contro il SARS-CoV-2 nella popolazione selvatica di cervi dalla coda bianca, che negli Stati Uniti conta circa 30 milioni di individui.