ANSES ha pubblicato i risultati di uno studio sui consumi di cibo e sulle abitudini alimentari della popolazione francese. Più di 5800 persone hanno partecipato al sondaggio su scala nazionale con almeno 200 interviste negli anni 2014 e 2015.
Le persone over 60 che distribuiscono l’apporto giornaliero di proteine tra colazione, pranzo e cena hanno una maggiore forza muscolare rispetto a chi assume la stessa dose concentrata in un solo pasto. Lo sostiene uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition.
Ancora uno studio sul rapporto tra consumo d’alcol e rischio di sviluppare diabete. Secondo uno studio danese, un bicchiere di vino o una birra al giorno sarebbero in grado di ridurre il rischio della malattia metabolica nel 27% degli uomini e nel 32% delle donne.
La confusione a tavola comincia dalla colazione. Dolce o salata? Meglio il latte o le bevande vegetali? Bisogna bandire tutti i grassi? Non sarà forse meglio, per stare in forma, iniziare la giornata con zenzero e bacche di Goji e con acqua e limone per dimagrire?
n.151 del 31.05.2017 periodico (Parte Seconda)DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 20 APRILE 2017, N. 522Recepimento dell'atto di intesa del 24 novembre 2016 della Conferenza Stato-Regioni sul documento recante \"Valutazione delle criticità nazionali in ambito nutrizionale e strategie d'intervento 2016-2019\"
DECRETO LEGISLATIVO 7 febbraio 2017, n. 27 Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al regolamento (CE) n. 1924/2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari. (17G00038) (GU Serie Generale n.64 del 17-3-2017)
Nutrition and physical activityReady-made teaching resource developed by \"My healthy family\" project to encourage secondary school students to discuss healthy lifestyles
Abbassano il colesterolo, migliorano la flora batterica, controllano il senso di fame, riducono il rischio di malattie cardiache. Insomma, sono loro, le noci, e non la classica “mela al giorno” a togliere il medico di torno.
Il sale da cucina è costituito per circa il 40% del suo peso da sodio, principale responsabile del caratteristico sapore salato.In condizioni normali il nostro organismo elimina giornalmente una quantità di sodio compresa tra 0,1 e 0,6 g.