Biberon di plastica : le cessioni sono troppe, occorre rivedere valutazione rischio

I ricercatori del centro di ricerca europeo JRC (European Commission Joint Research Centre) hanno realizzato uno studio approfondito per valutare il livello di migrazione dei materiali impiegati nei biberon.Sono stati monitorati 450 biberon ottenuti con differenti tipi di plastica acquistati in vari Stati europei, nella lista troviamo bottiglie in polietersulfone, poliammide, polipropilene, silicone e anche in policarbonato che all’inizio del lavoro non era ancora vietato. I risultati sono abbastanza sorprendenti perché se nelle bottiglie in policarbonato il rilascio di Bisfenolo A è stato minimo, al contrario in quelle di poliammide sono state rilevate quantità elevate. Anche nelle bottiglie in polipropilene e silicone si è registrato il rilascio di sostanze che non figurano nell'elenco dei materiali ammessi per venire a contatto con alimenti. Il problema per i biberon in silicone riguarda la migrazione di ftalati (tristemente noti per la loro pericolosità) la cui presenza è stata riscontrata in quantità rilevante (nello specifico si tratta di DiBP , DBP e DEHP).Non si sono riscontrati problemi nei biberon in PES (polieteresulfone) e per il nuovo polimero Tritan (anche se il numero di campioni con questo materiale era ridotto e potrebbe essere necessario un ulteriore monitoraggio).La conclusione dello studio è un po' disarmante perché evidenzia come la decisione di eliminare il policarbonato dal mondo dei biberon sia servita a poco, visto che gli stessi o analoghi problemi si riscontrano nei biberon ottenuti con altre plastiche. Il lavoro dei ricercatori durato due anni, si conclude invitando le autorità sanitarie ad intensificare i controlli sulle materie plastiche attualmente utilizzate. Per tutte queste ragioni lo studio auspica una maggiore attenzione a questi fattori nelle prossime valutazioni del rischio associate ai biberon. Roberto La Pira

Data di pubblicazione: 
01/01/2012
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