Colera

Agente eziologico e sue caratteristiche

Agente eziologico
Tossina batterica: Vibrio cholerae O1 e O139.
V. cholerae O1 comprende due biotipi – classico ed El Tor – ognuno dei quali comprende organismi dei sierotipi Ogawa, Inaba e (raramente) Hikojima.
 

Caratteristiche dell’agente patogeno
Vibrioni Gram-negativi, anaerobici facoltativi, mobili, non sporigeni, che crescono a 18-42 °C (ottimo a 37 °C), pH 6-11 (ottimo 7,6), aw 0,97. La crescita è stimolata da livelli di salinità di circa il 3%, ma è inibita da livelli del 6% della stessa. L'organismo è resistente al congelamento, ma sensibile al calore e agli acidi. Può sopravvivere per alcuni giorni su frutta e ortaggi.
V. cholerae non è invasivo e la diarrea è mediata dalla tossina del colera formata nell'intestino (tossinfezione).
 

Periodo di incubazione e sintomatologia

Periodo di incubazione
1-3 giorni.
 

Sintomi
Diarrea acquosa abbondante, che può portare a grave disidratazione, collasso e morte entro poche ore, a meno che i fluidi e i sali persi non siano ripristinati; dolore intestinale e vomito.
 

Postumi
L'infezione biliare cronica è rara, ma può durare per anni, con diffusione intermittente.
 

Durata
Fino a 7 giorni.
 

Meccanismo di trasmissione e misure di controllo

Serbatoio/sorgente
Uomo. V. colerae si ritrova spesso negli ambienti acquatici ed è parte della flora normale nelle acque salmastre e negli estuari.
 

Meccanismo di trasmissione e alimenti coinvolti
Alimenti e acqua contaminati tramite il contatto con materiale fecale o con addetti alla manipolazione degli alimenti. La contaminazione degli ortaggi può aver luogo attraverso acque di scolo o acque reflue utilizzate per l'irrigazione. La trasmissione da persona a persona attraverso la via oro-fecale è pure un importante modo di trasmissione.
Gli alimenti interessati comprendono prodotti ittici, ortaggi, riso cotto e ghiaccio.
 

Misure di controllo specifiche
A livello industriale: corretto smaltimento degli escreti e delle acque di scolo e acque reflue; trattamento dell'acqua di bevanda (per esempio, clorazione, irradiazione) trattamento termico degli alimenti (per esempio, inscatolamento), trattamento ad alta pressione; buone pratiche igieniche durante la produzione e la trasformazione.
A livello di struttura di preparazione degli alimenti/domestico: igiene personale (lavaggio delle mani con sapone e acqua); cottura completa e lavaggio accurato della frutta e degli ortaggi; bollitura dell'acqua potabile quando non è disponibile acqua sicura.
I consumatori dovrebbero evitare di consumare prodotti ittici crudi. In alcuni Paesi di recente sono stati resi disponibili vaccini orali. Sebbene nessun Paese o territorio richieda attualmente la vaccinazione contro il colera come condizione per l'ingresso, le autorità locali possono richiedere la documentazione relativa alla vaccinazione.
 

Diffusione
Africa, Asia, parti dell'Europa e America Latina. Nella maggior parte dei Paesi industrializzati, i casi di colera segnalati sono riferibili a viaggiatori o sono conseguenti al consumo di alimenti importati.
 

Altri commenti
Nelle aree endemiche il colera si presenta principalmente nei bambini per la mancanza di immunità acquisita; nel corso delle epidemie i bambini e gli adulti sono ugualmente suscettibili.
Tasso di mortalità <1% con profilassi adeguata, ma può superare il 50% nei casi non trattati.
Incidenza rara nei Paesi industrializzati, dove la maggior parte dei casi è importata. Incidenza in Africa, America Centrale e Meridionale +/++, in altre parti del mondo +.