Il Frigo Parlante. "Preferibilmente" una parola che fa la differenza

Una delle informazioni più importanti contenute nell’etichetta di qualsiasi prodotto alimentare commercializzato è quella che riporta entro quando deve essere consumato il prodotto.

La data di scadenza è obbligatoria nel caso di prodotti alimentari molto deperibili dal punto di vista microbiologico. Alla data di scadenza è stata attribuita dal legislatore una particolare valenza, visto il divieto di vendita oltre il termine riportato in etichetta.

Solo per il latte fresco pastorizzato e il latte fresco pastorizzato di alta qualità la durabilità è stata  determinata a 6 giorni oltre il giorno del confezionamento in via legale.

La data di scadenza deve essere indicata con la dicitura “da consumarsi entro” seguita dalla data stessa espressa almeno con giorno e mese oppure dall’indicazione del punto dell’etichetta ove essa figura e deve essere accompagnata dalle modalità di conservazione, obbligatorie in questo caso.

Per tutti gli altri prodotti, meno deperibili, deve essere indicato il TMC ovvero il Termine Minimo di Conservazione, è indicato con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” se la data è costituita almeno da giorno e mese  oppure “da consumarsi preferibilmente entro la fine”, se manca l’indicazione del giorno e si riferisce al mese e all’anno, e deve essere seguita dalla data stessa oppure dall’indicazione del punto dell’etichetta ove essa figura.

Questa data di “durabilità minima” è stabilita dal produttore che garantisce il mantenimento delle caratteristiche specifiche del prodotto, ovviamente mantenuto in adeguate condizioni di conservazione.

I prodotti con TMC raggiunto o superato da poco, se ben conservati, non sono dannosi per la salute dei consumatori e possono quindi essere ancora consumati. Possono anche essere donati alle organizzazioni caritatevoli come previsto dalla normativa vigente (Legge Gadda) per il contrasto allo spreco alimentare.