Il Frigo Parlante. Trichinella: che cos'è? Come si diffonde e come possiamo evitarla

Trichinella

  • Chi è? Trichinella spp. è un verme cilindrico (nematode), che infesta la muscolatura striata di tutti i mammiferi, incluso l’uomo e di uccelli carnivori ed onnivori. Con le sue 9 specie, questo piccolo parassita (fino a 3 mm di lunghezza) è presente in tutto il mondo. Questo parassita si diffonde soprattutto nelle specie onnivore e carnivore, come cinghiale, maiale, volpe, e l’uomo. Una parentesi particolare merita il cavallo, animale sensibile che si può infestare occasionalmente ad esempio per contaminazione di alimenti o mangimi con animali infetti, quali i roditori.

 

  • Ciclo biologico Quando la trichinella viene ingerita da un animale sensibile, essa giunge nello stomaco dove viene attivata e, nel giro di qualche giorno, vengono liberate delle microlarve nel torrente circolatorio. In circa un mese queste microlarve raggiungono la muscolatura striata e qui si incistano. Le larve presenti nei muscoli restano infestanti per diversi anni, rimangono infestanti per diversi mesi anche nella carne in putrefazione. Quindi animali come volpi o cinghiali possono facilmente infestarsi qualora sia presente in ambiente questo parassita.

 

  • E nell’uomo? La trasmissione è esclusivamente per via alimentare, tramite l’ingestione di carne infestata cruda o poco cotta, ad esempio i recenti casi legati al consumo ad uso privato di carne di cinghiale (salumi poco stagionati e crudi). La sintomatologia classica è caratterizzata da diarrea (che è presente in circa il 40% dei casi), seguita da dolori muscolari, debolezza, sudorazione, edemi alle palpebre, emorragie subungueali, fotofobia e febbre. I sintomi si manifestano generalmente 10-15 giorni dopo l’ingestione della carne infestata. I casi fatali sono dovuti all’azione infiammatoria causata dal transito delle larve nel cervello e nel cuore.

 

  • Cosa possiamo fare? Ecco alcuni consigli:
  1.  Le carni dei cinghiali abbattuti devono essere analizzate per escludere la presenza del parassita
  2.  Dopo lavorazione casalinga della carne di questi animali dobbiamo assicurarci di lavare accuratamente le superfici che sono entrate a contatto e anche tutti gli strumenti.
  3.  Il parassita viene inattivato se cotto a 70° per 3 minuti al cuore del prodotto, quindi qualora abbiate della carne (cinghiale, maiale ecc) di dubbia provenienza (es. cacciatori, privati, ecc) sulla quale non sapete se sono state effettuate le dovute analisi per evitare rischi è importante effettuare una cottura adeguata del prodotto
  4. Tutta la carne delle specie interessate messa regolarmente in vendita è già risultata negativa ai controlli ufficiali effettuati, garantendo la sicurezza del consumatore
  5.  Le preparazioni di salumi e salsicce sono a rischio, se la carne non viene preventivamente controllata
  6.  La salatura, l’essiccamento, l’affumicamento e la cottura nel forno a microonde non assicurano l'inattivazione dei parassiti
  7.  Il congelamento casalingo potrebbe non essere in grado di inattivare i parassiti
  8.  Non abbandonate carcasse di animali (volpi in particolare) o visceri di cinghiale nell’ambiente. Se infestate da Trichinella, potrebbero perpetuare il ciclo negli animali selvatici, cinghiale incluso.

 

(Fonti: Zooprofilattico dell'Emilia Romagna e Lombadia, Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità)