Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti - Risultati in Italia per l'anno 2019

Il controllo ufficiale degli alimenti e delle bevande, di cui al Regolamento CE 882/2004 (1) del 29 aprile 2004 e di cui al successivo regolamento 625/2017, ha la finalità di verificare e garantire la conformità dei prodotti in questione alle disposizioni legislative dirette a prevenire i rischi per la salute pubblica, a proteggere gli interessi dei consumatori e ad assicurare la lealtà delle transazioni commerciali.

Il controllo ufficiale è relativo sia ai prodotti italiani o di altra provenienza destinati ad essere commercializzati nel territorio nazionale che a quelli destinati ad essere esportati in un altro Stato dell'Unione Europea o in uno Stato terzo. Esso riguarda tutte le fasi della produzione, della trasformazione, del magazzinaggio, del trasporto, del commercio, della somministrazione, dell'importazione.

Il Servizio Sanitario Nazionale (di seguito nominato S.S.N.) si avvale di numerosi organismi sia a livello centrale che territoriale per l'espletamento delle attività di vigilanza e controllo ufficiale sugli alimenti e sulle bevande. A livello nazionale ed a livello regionale sono affidate prevalentemente, oltre ai compiti normativi nell'ambito delle diverse competenze, le funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento, mentre le funzioni di controllo sulle attività di produzione, commercio e somministrazione degli alimenti e delle bevande competono alle Aziende Sanitarie Locali (di seguito chiamate A.S.L.).

Il controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti ricade nei controlli previsti dal regolamento CE N. 882/2004, dal successivo regolamento UE N. 625/2017 e nell’ambito del regolamento 396/2005. Esso rappresenta una delle priorità sanitarie più rilevanti nell’ambito della sicurezza alimentare, ed ha la finalità di garantire un livello elevato di protezione del consumatore.

Per l’anno 2019 i risultati dei controlli dei residui di pesticidi in alimenti garantiscono un elevato livello di tutela dei consumatori, infatti possiamo osservare miglioramenti con riguardo a:

  1. determinazioni analitiche: sono aumentate anche se i campionamenti sono in numero minore
  2. campionamenti eseguiti: anche per l’anno corrente è stato superato sia per la programmazione nazionale che per la programmazione europea il minimale previsto
  3. prestazione analitiche dei laboratori: la percentuale delle irregolarità è un po' più alta rispetto agli scorsi anni
  4. percentuale di non conformità rilevata: risulta inferiore a quella europea.

In particolare con riguardo al primo punto sono state eseguite 1989429 determinazioni mentre nel 2018 erano state eseguite 1876759.

L’incremento è dovuto:

  • alle disposizioni normative che sono incentrate sul miglioramento continuo dei controlli, infatti le leggi europee stabiliscono che bisogna pianificare , eseguire, verificare e migliorare sempre le attività di controllo per effettuare dei controlli sempre più efficaci ed efficienti.
  • alla fattiva collaborazione tra le Autorità centrali, periferiche, regionali e locali.
  • alla gestione razionale, standardizzata e condivisa e statisticamente significativa del Ministero della Salute. Infatti tali dati possono essere utilizzati per le valutazioni del rischio, possono e sono utilizzati per valutare gli analiti o gli alimenti da campionare con priorità . I risultati di tali controlli che saranno disponibili come open data sul sito zenodo possono essere consultati dagli operatori del settore alimentare che gli scorsi anni li hanno utilizzati per programmare i loro controlli.

Con riguardo al secondo punto invece si può dire che i risultati dei controlli relativi al programma nazionale di controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti vegetali mostrano che il numero dei campioni analizzati e trasmessi al Ministero dai Laboratori (Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale, Laboratori di Sanità pubblica ed Istituti Zooprofilattici Sperimentali), coordinati dalle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, è pari a 8835. Sono pervenuti 3146 campioni di frutta e 2752 di ortaggi, 1687 di cereali comprese le farine e le semole, 392 di olio, e 858 di vino. Le diverse matrici alimentari esaminate sono state 206 di cui 56 per la frutta, 96 per gli ortaggi, 33 per i cereali, 12 per l’olio e 9 per il vino.

Dall’analisi dei risultati emerge che i prodotti che presentano irregolarità superiori o uguali a quelle riscontrate in media nelle rispettive classi alimentari di appartenenza, sono, in ordine decrescente:

  • per la frutta: pompelmi e simili; limoni e simili; altri di frutta varia; melograni, ciliegie dolci; prugne, fichi d’india, cachi, mele, pompelmi, fragole, limoni;
  • per gli ortaggi: portulaca, cipolline, foglie di vite, foglie di alloro, scalogni, melanzane e simili, foglie di sedani, lattuga iceberg, spinaci e simili, radici di zenzero, sedani, peperoni e simili, finocchi, fagioli secchi e simili, carciofi, lenticchie secche, spinaci, lattuga generica, bietole , peperoni dolci.
  • per i cereali: farina di frumento duro, farina bianca di frumento, riso in grani, frumento e simili
  • per il vino: l’unica classe con percentuale superiore alla media delle irregolarità della classe è il vino rosso

Con riguardo al terzo punto e confrontando i dati relativi al 2019 con quelli degli anni precedenti, anche se la percentuale complessiva delle irregolarità è passata dallo 0,8% all’1,1% sono diminuiti i campionamenti e sono aumentate le determinazioni, quindi sono aumentate le prestazioni analitiche dei laboratori.

Con riguardo al quarto punto si può dire che la percentuale delle non conformità rilevate complessivamente, inclusi i controlli all’importazione, risulta essere più bassa di quella riscontrata per l’anno 2018 a livello europeo, infatti il rapporto “The 2018 European Union Report on Pesticide Residues in Food “ relativo al monitoraggio di residui di pesticidi in prodotti di origine vegetale nell’Unione europea, pubblicato da EFSA, mostra che sono stati globalmente analizzati 91015 campioni. Di questi il 97.3% non presentava residui al di sopra dei limiti massimi di residui mentre 2.7 % è risultato essere non conforme.

C’è da sottolineare, ad ogni modo, come il superamento occasionale di un limite legale non comporti un pericolo per la salute, ma il superamento di una soglia legale tossicologicamente accettabile.

La tendenza decrescente delle irregolarità configura, comunque, una situazione in progressivo miglioramento dal punto di vista della sicurezza dei prodotti alimentari.

Relativamente al livello di esposizione della popolazione italiana con la dieta, le stime di assunzione elaborate con i dati relativi ad anni precedenti, ma simili nei risultati, indicano che i residui dei singoli pesticidi ingeriti ogni giorno dal consumatore rappresentano una percentuale molto modesta dei valori delle dosi giornaliere accettabili delle singole sostanze attive e molto al di sotto del livello di guardia preso come riferimento per assicurare la qualità igienico-sanitaria degli alimenti. In definitiva complessivamente, come per gli scorsi anni, i risultati dei controlli ufficiali italiani continuano ad essere in linea con quelli rilevati negli altri Paesi dell’Unione Europea e indicano un elevato livello di protezione del consumatore.

Data di pubblicazione: 
15/02/2022
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