Gli effetti benefici del latte e dello yogurt

A livello mondiale, tutte le linee guida per una sana alimentazione indicano che il consumo di latte/yogurt si associa al mantenimento di un buono stato di salute e ne raccomandano un consumo quotidiano (Comerford et al., 2021); le linee guida italiane per una sana alimentazione (CREA 2019) raccomandano il consumo di 3 porzioni di latte al giorno pari a un quantitativo di 375 ml al giorno.

A livello nazionale, un recente documento di consenso raccomanda il consumo di latte e yogurt tra gli esempi di una prima colazione adeguata dal punto di vista nutrizionale (SINU – SISA 2018).

La base scientifica per queste indicazioni deriva dai risultati di numerosi studi prospettici raccolti in revisioni sistematiche e metanalisi. Gli effetti esaminati del consumo di latte e yogurt sulla salute sono molteplici: due recenti revisioni di metanalisi (Godos et al., 2019; Zhang et al., 2021) concludono che il consumo di latte è più frequentemente associato ad effetti positivi che eventuali effetti sfavorevoli sulla salute.

L’analisi dose-risposta indica che un incremento di 200 ml (circa 1 tazza) di latte al giorno era associato a un minor rischio di malattie cardiovascolari, ictus, ipertensione, cancro del colon-retto, sindrome metabolica, obesità e osteoporosi (Zhang et al., 2021). Associazioni benefiche sono state trovate anche per il diabete mellito di tipo 2 e il morbo di Alzheimer.

In accordo a quanto riportato dal WCRF (2018) il consumo di latte e dei suoi derivati presenta una limitata associazione con la riduzione del rischio di cancro della mammella nelle donne in premenopausa (https://www.wcrf.org/dietandcancer/meat-fish-and-dairy/). Al contrario, l'assunzione di latte potrebbe essere associata a un rischio più elevato di cancro alla prostata, morbo di Parkinson, acne e anemia da carenza di Fe nell'infanzia.

Tra il 1998 e il 2020, si stima che il consumo giornaliero di latte si sia notevolmente ridotto passando dal 62,2% al 48,1% (-14,1 pp). Tale riduzione si è tradotta da una parte in un aumento del consumo non giornaliero e più occasionale che è passato dal 18% al 28,7% (+ 9,8 pp) e dall’altra in un aumento della prevalenza dei non consumatori di 5 pp (dal 17,2% al 22,2%).

La diminuzione del consumo giornaliere di latte e il conseguente slittamento verso consumi più ridotti o nulli, si è osservata maggiormente nella fascia di età dei bambini, ragazzi e giovani di 6-24 anni, con punte di riduzione che si attestano in queste fasce di età intorno a circa il 20%. Riduzioni più forti del consumo giornaliero nella macroarea del Nord (dal 61,3% del 1998 al 45,6% del 2020).

Data di pubblicazione: 
24/01/2022
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