In era Covid-19 consumo di alcol in forte crescita

La Società Italiana di Alcologia (SIA) ha messo a punto le raccomandazioni sul management delle epatopatie alcol-correlate in era COVID-19. Il testo, pubblicato a giugno 2021 da Digestive Diseases and Sciences con il titolo “Alcohol-Related Liver Disease in the Covid-19 Era: Position Paper of the Italian Society on Alcohol (SIA)” nasce dalla collaborazione tra il Centro OMS per la ricerca sull’alcol in ISS, la SIA e i Centri Alcologici Regionali.

Il consumo di alcol in tutto il mondo è responsabile di circa il 5,9% di tutti i decessi (3,3 milioni di decessi) ed è associato a circa 200 diverse condizioni e malattie, tra cui quattordici diversi tipi di cancro, una maggiore suscettibilità alle infezioni, e al fenomeno della dipendenza. Nel mondo la prevalenza di disturbi da uso di alcol (Alcohol Use Disorders - AUD) varia tra 3 e 15%. ALD e AUD sono le conseguenze più comuni del consumo dannoso di alcol in tutto il mondo. Recenti evidenze suggeriscono che il periodo di isolamento ha incrementato il consumo dannoso di alcol (passato dal 4,4% all’11,1%). Oltre a ciò, la cirrosi epatica alcolica è responsabile dello 0,9% di tutti i decessi e del 47,9% dei decessi correlati alla cirrosi epatica e si prevede che le ALD diventeranno la principale indicazione per il trapianto di fegato insieme alla cirrosi da steatosi non alcolica. Infine, anche l’insufficienza epatica è stata segnalata come una comune manifestazione del COVID-19; sebbene il suo significato clinico sia ancora poco chiaro, è importante definire se le ALD debbano essere considerate un fattore di rischio per un decorso severo della COVID-19.

Data di pubblicazione: 
01/07/2021
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