Esposizione del consumatore all’alluminio derivante dal contatto alimentare: elementi di valutazione del rischio e indicazioni per un uso corretto dei materiali a contatto con gli alimenti

Parere CNSA - Esposizione del consumatore all’alluminio derivante dal contatto alimentare: elementi di valutazione del rischio e indicazioni per un uso corretto dei materiali a contatto con gli alimenti - Aggiornamento 30 gennaio 2019

La via primaria di esposizione all'alluminio per la popolazione generale è quella alimentare; già nel 2008 l’EFSA, attraverso l’opinion “Safety of aluminium from dietary intake”, ha definito una dose settimanale tollerabile (TWI) pari a 1 mg/kg p.c./settimana, corrispondente ad es. a 20 e 70 mg di allumino/settimana, rispettivamente, per un bambino di 20 kg e per un adulto di 70 kg. I dati scaturiti dagli studi condotti negli Stati membri, indicano una significativa probabilità di superamento della TWI nei bambini e nei giovani poiché maggiormente esposti all’alluminio contenuto negli alimenti.

La Sezione 1 del CNSA ritiene che i risultati dei nuovi studi apportino una conferma alle conclusioni del proprio precedente parere e consentano di identificare con maggiore precisione le condizioni d’uso e le fasce di popolazione alle quali rivolgere una specifica attenzione. In particolare: - la contaminazione del cibo per fenomeni migrazionali da utensili o imballaggi è un'importante fonte di esposizione alimentare all'alluminio; - la cessione di alluminio dai MOCA è condizionata dalle modalità di uso; - l'esposizione alimentare ad alluminio attraverso i materiali a contatto può portare ad un superamento della TWI stabilita da EFSA nel 2008, con un potenziale rischio per la salute per fasce vulnerabili della popolazione, rappresentate dai bambini sotto i 3 anni, anziani sopra i 65 anni, donne in gravidanza, persone con funzionalità renale compromessa. Pertanto, la Sezione 1 del CNSA ritiene che: - l'alluminio venga inserito con rilievo prioritario nel piano di monitoraggio dei MOCA, in modo da raccogliere una congrua base di dati di sorveglianza a livello nazionale; al riguardo si auspica la definizione di un piano nazionale; - sia necessaria l’attivazione di idonee modalità di informazione e comunicazione circa il corretto uso dei MOCA contenenti alluminio per la produzione e la preparazione degli alimenti, rivolte sia ai Ministero della Salute sia ai consumatori sia alle imprese; in quest'ultimo ambito è opportuno considerare l'inserimento dell’uso corretto dei MOCA nei manuali aziendali di corretta prassi igienica.

Parere CNSA - Esposizione del consumatore all’alluminio derivante dal contatto alimentare: elementi di valutazione del rischio e indicazioni per un uso corretto dei materiali a contatto con gli alimenti - Aggiornamento 30 gennaio 2019

 

Data di pubblicazione: 
03/12/2019
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