Pesci, molluschi e crostacei, approfondimento ISZVe

L’acquacoltura rappresenta il settore di produzione alimentare in più rapido accrescimento ed è ormai la fonte di quasi il 50% della produzione ittica mondiale. L’Italia mostra un trend crescente in quest’ambito, sia nel settore dei molluschi che dei pesci, risultando il terzo Paese produttore di molluschi in Europa e il secondo per la produzione di salmonidi. In Italia sono presenti circa 800 siti produttivi di itticoltura (a terra, a mare, valli e laghi salmastri), che producono più di 72.000 t di prodotto ittico/anno.

Nel settore ittico alcune malattie di tipo virale (setticemia emorragica, necrosi ematopoietica infettiva, necrosi pancreatica infettiva, nodavirosi) e malattie batteriche (sostenute da Aereomonas salmonicidaYersinia rukeriRenibacterium salmoninarumFlavobacterium spp.) sono di particolare rilevanza, a causa del pesante impatto sulla salute degli animali allevati. In particolari condizioni, soprattutto nel caso di quelle virali, si possono raggiungere infatti elevati livelli di mortalità.

Nei molluschi eduli lamellibranchi le principali malattie di interesse sono di origine parassitariaMarteilia refringensBonamia ostreae e Perkinsusspp. Tali agenti sono protozoi che in condizioni normali non determinano moralità, ma in presenza di concause possono essere responsabili di notevoli perdite. Di recente, anche una virosi, sostenuta da Ostreid Herpes virus ed alcune varianti, sta limitando fortemente l’allevameno di ostriche concave.

La normativa comunitaria, recepita a livello nazionale con il D. lgs. 148/08 in materia di controllo ed eradicazione delle malattie infettive in acquacoltura prevede l’obbligatorietà di una sorveglianza sanitaria nei riguardi di alcune delle patologie sopra menzionate sia dei pesci (setticemia emorragica virale e necrosi ematopoietica infettiva) che dei molluschi (marteiliosi e bonamiosi).

Data di pubblicazione: 
29/11/2018
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