Nel 2019 sono stati persi 160 milioni di anni di vita (o di vita sana) a causa dell'obesità

15/03/2023

Le malattie del metabolismo (il processo che trasforma il cibo che mangiamo in energia) sono in aumento in tutto il mondo, e a farne le spese sono soprattutto gli abitanti dei Paesi a basso reddito.

Uno studio guidato dall'Università nazionale di Singapore ha rianalizzato i dati del Global Burden of Disease, Injuries, and Risk Factors Study, il rapporto che ogni anno fotografa le cause di morte e disabilità in più di 200 Paesi, e concluso che, dal 2000 al 2019, è aumentata l'incidenza di una serie di malattie metaboliche tra loro collegate: obesità, ipertensione (pressione alta), diabete di tipo 2, colesterolo alto e steatosi epatica non alcolica (l'accumulo di grasso nelle cellule del fegato).

In base alla ricerca pubblicata su Cell Metabolism, l'incidenza del diabete di tipo 2 è aumentata di oltre l'1,5% all'anno in questo arco di tempo: nel 2019 si sono registrati 5.282 casi ogni 10.000 persone. Anche il numero di decessi e di anni di vita sana persi a causa del diabete di tipo 2 sono cresciuti, rispettivamente dello 0,08% e dello 0,77% all'anno, nonostante gli sforzi messi in campo da molti Paesi per contrastare questa malattia.

Per quanto riguarda l'obesità, nei 20 anni considerati dallo studio, gli anni di vita sana persi a causa di questa condizione sono cresciuti dello 0,5% all'anno, raggiungendo - nel 2019 soltanto - la cifra vertiginosa di 160,2 milioni complessivi. Nel 2019, obesità e colesterolo alto sono stati responsabili di cinque milioni e 4,3 milioni di morti nel mondo, rispettivamente.

Come spiegato su Nature, da questi dati emerge chiaramente un problema di disuguaglianze economiche e di diritto alla salute negato. Gli anni di vita sana persi a causa dell'obesità stanno infatti aumentando nei Paesi a basso e medio reddito e diminuendo in quelli a reddito medio-alto e alto.

Questo perché in molti Paesi del mondo, mettere cibo sano sulla tavola è per molte famiglie troppo costoso. Si ricorre allora a cibo molto lavorato, ricco di zuccheri e di grassi, che insieme al difficile accesso alle cure mediche e al poco esercizio fisico è un fattore di rischio per le malattie metaboliche.

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