Agenzia Ambientale Europea: report sulle emissioni degli stabilimenti industriali

04/10/2021

L’Agenzia ambientale europea (EEA), con un report diffuso mercoledì 29 settembre, scrive che le emissioni degli stabilimenti industriali hanno provocato, nel suo 2017, danni ambientali e sanitari stimati tra i 277 e i 433 milioni di euro.

Le stime sono contenute nel briefing intitolato ‘Counting the costs of industrial pollution‘, e si basano sui dati sulle emissioni del Registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-PRTR).

Nonostante i significativi progressi nella riduzione degli impatti sull’ambiente e sul clima, scrive l’EEA in una nota, “i costi sociali dell’inquinamento atmosferico industriale rimangono elevati”. Le cifre stimate, infatti, sono equivalenti “a circa il 3% del Pil dell’Unione”, e “superiori alla produzione economica totale di molti Stati membri”.

Gli effetti dell’inquinamento sono sia sanitari – ovvero malattie e morti premature – che ambientali, come il deterioramento di ecosistemi, habitat e colture. Per tutti questi, il report ha stimato un valore monetario.

Degli oltre 11.000 siti che segnalano emissioni inquinanti nel registro E-PRTR, scrive il briefing, metà delle esternalità negative titoli sono prodotte da soli 211 siti, che si trovano soprattutto in Germania, Regno Unito, Polonia, Spagna e Italia.

Secondo l’agenzia dell’UE, l’inquinamento atmosferico causato dalle centrali termiche, per lo più alimentate a carbone, è il più pericoloso per la salute e l’ambiente, seguito dalle emissioni dell’industria pesante, e da quelle legate alla produzione e alla lavorazione dei combustibili. Seguono le industrie più leggere, la gestione dei rifiuti, l’allevamento e il trattamento delle acque reflue.

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