Biodiversità: "le nostre attuali strategie di conservazione non sono sufficienti"

27/01/2022

Cosa dobbiamo fare per salvare la biodiversità ed evitare che il pianeta vada incontro alla sesta estinzione di massa che, secondo alcuni studi, è in corso?

Non esiste una risposta univoca a questa domanda, ed è proprio questo il problema con tutte le nostre strategie di conservazione: sono troppo semplici e non tengono conto della complessità della questione.

È la tesi che sta alla base di questo documento pubblicato dalla Convention of Biological Diversity (CBD), una sorta di antipasto di tutto quello che verrà presentato in aprile in Cina, alla quindicesima conferenza delle parti organizzata dalla CBD.

Il documento (qui in versione integrale) si può sintetizzare in questo modo: le nostre attuali strategie di conservazione non sono sufficienti.

Come spiegato da Lynne Shannon, docente all'università di Cape Town e presidente di bioDISCOVERY (uno dei due gruppi di ricerca che hanno lavorato alla stesura del documento), «non c'è un rapporto diretto tra la singola azione e il singolo obiettivo, le relazioni sono complesse». In altre parole, questo significa che non basta istituire un'area protetta per preservarne la fauna, e soprattutto che non si può pensare di agire solo a livello locale: è necessaria coordinazione internazionale, sia in termini di azioni concrete sia di monitoraggio.

Quest'ultimo in particolare è un punto dolente: la maggior parte dei dati a nostra disposizione relativi alla biodiversità sul pianeta sono stati raccolti in Paesi sviluppati e nelle vicinanze di strade o insediamenti; più in generale, meno del 7% della superficie terrestre è attualmente monitorata.

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