Carboidrati e grassi saturi: una ricerca afferma che "Con un consumo moderato si riduce il rischio di malattie cardiovascolari"

14/10/2021

Lo studio dell'Università Monash di Melbourne, pubblicato sul British Medical Journal, su 10.000 donne australiane che sono state seguite per 15 anni e il cui consumo di carboidrati costituiva fra il 41 e il 44% della dieta ha rivelato che avevano un rischio minore di malattie cardiache rispetto a chi consumava livelli minori di carboidrati.

Lo studio si aggiunge alle crescenti evidenze secondo cui sono fuorvianti gli 'storici' consigli di salute che si concentrano nell'evitare i grassi saturi. "Forse - scrive Sarah Zaman del Centro ricerche cardiovascolari dell'università stessa - abbiamo demonizzato un po' troppo i grassi saturi. Ora abbiamo evidenze che non vi è un legame rilevabile con le malattie cardiache". Le donne la cui dieta conteneva tra il 41 e il 44% di carboidrati avevano una probabilità ridotta del 44% di malattie cardiovascolari.

Chi mangiava una proporzione molto alta o bassa di carboidrati aveva una salute meno buona. Mangiare una quantità moderata di carboidrati comporta un rischio ridotto del 79% di contrarre il diabete di tipo 2 e tra l'86 e il 99% minore di ipertensione e di obesità. I risultati contraddicono molta della storica ricerca epidemiologica che supportava un legame tra grassi saturi e malattie cardiovascolari. Al contrario, i risultati confermano recenti meta-analisi, secondo cui i grassi saturi non hanno relazioni significative con la mortalità totale o con malattie cardiovascolari. Mentre la causa di tale incongruenza nella letteratura medica è poco chiara, si ipotizza che i passati studi abbiano trascurato il ruolo delle fibre che aiutano a prevenire la formazione di placche nelle arterie.

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