Cozze paralizzanti: nuovo "vecchio" allarme

05/06/2019

Il nostro Paese ha segnalato al Sistema di Allerta Europeo (RASFF), la presenza sul mercato di cozze contaminate con una tossina in grado di colpire il sistema nervoso e provocare delle paresi più o meno gravi. L’acronimo di questa tossina  è PSP, ovvero Paralytic Shellfish Poisoning che tradotto nel nostro idioma più o meno sarebbe “veleno paralitico dei molluschi bivalvi”.

Perché le cozze possono diventare “velenose”?

Tutto dipende dal fatto che in particolari condizioni ambientali, si sviluppano alcune microalghe in grado di produrre delle sostanze tossiche naturali. I molluschi si nutrono delle parti solide contenute nell’acqua che filtrano e quindi trattengono le alghe, di conseguenza le tossine in esse contenute si diffondono nei tessuti degli animali.

Si conoscono diverse tossine e tra queste anche le PSP di cui la più nota è la Saxitossina.

Questa tossina non crea nessun problema ai molluschi, ma può essere pericolosa per chi li mangia. 

La sostanza  è termostabile, ovvero resiste ai processi di cottura e, se viene assunta per via alimentare può “attaccare” il sistema nervoso e provocare alcune lesioni come un semplice formicolio intorno alle labbra che lentamente si estende sotto forma di paraestesia intorno al collo.

Ricordiamo che oltre alle cozze anche gli altri molluschi (vongole, ostriche, ecc.) possono essere contaminati.

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