Distanziamento sociale e smart working fanno impennare la spesa alimentare delle famiglie

08/09/2020

Non si arresta dopo la fine del lockdown la crescita degli acquisti alimentari domestici.

Secondo il panel Ismea-Nielsen, dopo l'andamento stagnante del 2019 (+0,4%), il primo semestre di quest'anno ha fatto registrare un incremento in valore degli acquisti di cibi e bevande del 9,2% su base annua, mettendo a segno la variazione più alta degli ultimi 10 anni.

L'andamento positivo degli acquisti alimentari delle famiglie è una diretta conseguenza della chiusura del circuito Ho.re.ca nei mesi clou dell'emergenza sanitaria, e di una ripartenza ancora stentata del canale extra domestico almeno fino al mese di giugno, legata alle restrizioni degli spostamenti e alle modalità di lavoro a distanza di molti italiani.

I vari comparti, seppur tutti in terreno positivo rispetto al 2019, hanno avuto una crescita della spesa di diversa intensità: in particolare carni, formaggi, ortofrutta e oli hanno avuto incrementi superiori alla media (rispettivamente + 10,5%, + 12,5% , +12%, +13,5% ),  mentre segni più sotto la media sono stati registrati dalle acque e bevande analcoliche (+3,5%) e dai  prodotti ittici (+4,4%).

A livello di singole referenze, si segnala un'ottima performance della birra (+16,2% in valore), delle uova (+ 22%), delle patate (+20,2%) e degli agrumi (+20%), a fronte di una frenata degli ortaggi di IV gamma, che registrano un decremento della spesa del 6%,  e una situazione ancora negativa per il latte fresco ( -1,3%), nonostante la chiusura dei bar nel periodo più buio della pandemia.

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