Etichetta a semaforo anche per la plastica degli imballaggi?

01/04/2022

La plastica degli imballaggi alimentari dovrebbe avere le sue etichette a semaforo: un punteggio, una valutazione chiaramente comprensibile del livello di sostenibilità del materiale, per permettere al consumatore di fare scelte consapevoli e di smaltire correttamente gli imballaggi. È chiara e netta la proposta che arriva dai ricercatori delle Università di Exeter e di Bath, nel Regno Unito, insieme a quelli dell’Università del Queensland, in Australia, attraverso un articolo pubblicato sulla rivista Environmental Science and Policy dal titolo tanto azzeccato quanto eloquente: “Il messaggio sulla bottiglia: ripensare le etichette della plastica per incoraggiare un uso sostenibile.

Si parte dai numeri. Nel mondo infatti, attualmente, sono prodotte circa 368 milioni di tonnellate di plastica ogni anno, con tassi di riciclo estremamente variabili, sia per le differenti politiche e normative adottate dai paesi, sia perché i materiali in circolazione sono sempre più numerosi e compositi e il riciclo, così come il corretto smaltimento, sono diventati sempre più complicati. Ciò spiega perché si vada dalla media europea del 30%, al misero 8% degli Stati Uniti, passando per il 25% della Cina. Ma la plastica, di tutte le dimensioni, forme e composizioni, è ormai ubiquitaria, e viene trovata ovunque la si cerchi, dai mari profondi all’Everest. E per questo è indispensabile fare di più.

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