Olio di girasoli: il Ministero autorizza la sostituzione in etichetta con "altri oli"

14/03/2022

In considerazione della guerra in Ucraina e della difficoltà di approvvigionamento dell’olio di  girasole, il ministero dello Sviluppo economico l’11 marzo ha pubblicato una circolare che consente all’industria alimentare italiana di poter utilizzare le etichette e gli imballaggi già in possesso, sostituendo nella lista degli ingredienti l’olio di girasole con altri oli vegetali. Il problema non è banale perché l’olio di semi di girasole è un ingrediente molto utilizzato in numerosi prodotti alimentari come: biscotti, maionese, creme spalmabili, pasta ripiena, sughi, fritture, tonno. L’uso è aumentato notevolmente 5-6 anni fa, quando molte industrie alimentari hanno sostituito l’olio di palma (accusato di contenere troppi acidi grassi saturi e alcune componenti non proprio salutari) con il girasole.

L’Ucraina detiene il 60% della produzione e il 75% dell’export e rappresenta il principale coltivatore di girasoli al mondo. Secondo il ministero entro un mese, con l’attuale andamento dei consumi, le scorte sono destinate ad esaurirsi. La situazione potrebbe complicarsi, se il conflitto dovesse proseguire, perché salterebbe la semina, prevista in primavera

Il problema riguarda sopratutto le etichette e gli imballaggi utilizzati dalle imprese che riportano tra gli ingredienti “olio di girasole”, tenuto conto della difficoltà a provvedere in tempi rapidi alla stampa di nuove etichette e dei relativi costi.

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