Plastica monouso: Unione Europea chiama Italia

03/02/2022

Lo scorso 14 gennaio, con oltre sei mesi di ritardo rispetto alla data fissata dell’Europa (3 luglio), è entrata in vigore anche in Italia la direttiva europea sulla plastica monouso (SUP), grazie al decreto (196/21). 

Il nostro Paese ha recepito la misura discostandosi dal testo europeo, introducendo alcune esenzioni e deroghe ingiustificate sotto il profilo ambientale, che tuttavia non sono sfuggite all’Europa. 

Con un parere circostanziato inviato lo scorso dicembre, la Commissione europea ha, di fatto, bocciato la legge italiana: le difformità segnalate dal commissario europeo per il Mercato interno Thierry Breton riguardano i rivestimenti in plastica e le esenzioni per i prodotti in plastica biodegradabile e compostabile.

Il parere circostanziato inviato dalla Commissione dava al nostro Paese la possibilità di rinviare di sei mesi l’entrata in vigore del provvedimento (marzo 2022). Ipotesi scartata dal nostro governo, dal momento che il recepimento è entrato in vigore il 14 gennaio scorso dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, senza aver atteso le eventuali osservazioni della Commissione europea.

A questo punto il Governo italiano può intraprendere due strade: rivedere la legge già in vigore, rimangiandosi le promesse fatte alle aziende dei settori carta e bioplastiche, oppure attendere i risultati della procedura d’infrazione che Bruxelles potrebbe avviare nei confronti di un Paese che ha scelto, comunque, di non adeguarsi alle ripetute indicazioni provenienti dalle autorità europee. Procedura che potrebbe richiedere anche alcuni anni prima di produrre effetti rilevanti.

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