Le regole per viaggiare sicuri ed evitare le tossinfezioni alimentari

15/08/2022

L’Istituto Superiore della Sanità (Iss) segnala l’esistenza di più di 250 tossinfezioni alimentari in tutto il mondo, con un rischio maggiore in alcune regioni (come l’Africa Centrale, il Sud-Est asiatico, il Medio Oriente e l’America Latina), dove il cibo è più esposto al rischio di contaminazioni dovute a condizioni igieniche precarie, a una cattiva conservazione o a tecniche di cottura poco efficaci, che favoriscono la permanenza sui cibi di virus, batteri e parassiti dannosi.

“I più comuni agenti delle tossinfezioni – spiega Laura Rossi, ricercatrice e nutrizionista del CREA, Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione – sono i virus intestinali e gli enterobatteri, microorganismi che trovano il proprio habitat ideale nell’intestino degli uccelli, rettili e mammiferi (incluso l’uomo).

Le più frequenti intossicazioni, invece, sono dovute a tossine dei batteri (Stafilococcus aureus, Bacillus cereus, Clostridium botulinum) che possono sopravvivere e svilupparsi anche nell’ambiente e trasmettersi all’organismo umano in seguito, per esempio proprio attraverso l’ingestione di alimenti e bevande contaminati».

Non mancano poi i rischi connessi all’ingestione accidentale di cibi di per sé tossici, come alcune erbe spontanee, funghi, pesci e crostacei o contaminati da pesticidi, metalli pesanti e da altre sostanze che possono mettere a rischio la salute dell’uomo che non in tutti i Paesi sono soggette alle stesse stringenti norme che ne regolamentano l’uso in Europa.

 

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