Superbatterio "New Delhi": cos'è e cosa fare

12/09/2019

La notizia che sta circolando in questi giorni e che crea molta preoccupazione, soprattutto in Toscana, riguarda l’infezione di alcuni pazienti con un “superbatterio” resistente agli antibiotici. Si dice anche che questo batterio si chiama “New Delhi beta lattamasi” (NDBL).

Cominciamo con il dire che il NDBL non è un batterio; si tratta di un enzima presente nell’interno dei batteri farmaco resistenti capace di “inibire” l’attività degli antibiotici beta-lattamici (penicilline, cefalosporine, carbapenemi, monobattami in particolare) e quindi renderli inefficaci.

Cosa fare. Nel caso di malattie infettive sostenute da batteri farmacoresistenti un aiuto fondamentale può arrivarci dall’antibiogramma. Si tratta di un esame di laboratorio che consente di individuare con precisione quale antibiotico è efficace per debellare la malattia. 

Per attenuare i pericoli si suggeriscono i seguenti comportamenti:

  • Mantenere separati gli alimenti di origine animale (carne, latte e uova) da altri alimenti.
  • Questi stessi alimenti è preferibile che siano consumati cotti. La cottura elimina tutti i microrganismi compresi quelli farmacoresistenti.
  • Nelle strutture ospedaliere sia i pazienti sia i visitatori dovrebbero rispettare le misure igieniche come ad esempio lavarsi accuratamente le mani, cambiarsi gli indumenti soprattutto quelli intimi con regolarità, se si starnutisce portarsi le mani davanti alla bocca, ecc.
  • Assumere antibiotici soltanto nei casi indicati dal medico ricordando che nelle malattie infettive virali (come l’influenza) non hanno alcuna efficacia. In ogni caso vanno scrupolosamente seguite le indicazioni del medico non interrompendo la terapia alla scomparsa dei sintomi.
  • La somministrazione di antibiotici ai cani o ai gatti deve avvenire soltanto a seguito di una prescrizione del medico veterinario. I dosaggi debbono essere calibrati in base alla specie, la razza, il peso e soltanto le specialità medicinali veterinarie garantiscono l’efficacia e la sicurezza. Non somministrare specialità medicinali umane agli animali se non in casi eccezionali e comunque sotto uno stretto controllo veterinario.
  • Non abusare di prodotti per l’igiene personale o della casa in cui genericamente si parla di attività “antisettica” o “disinfettante”. I principi attivi hanno una blanda attività antibiotica e possono favorire lo sviluppo di batteri farmacoresistenti.
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