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Trucchi genetici per aumentare la produttività di un campo di mais

01/04/2022

Azzoppando l'attività di un paio di geni con due colpi di precisione inferti dalla CRISPR è possibile aumentare la produttività di un campo di mais del 10%, e quella di una risaia dell'8%.

Un lavoro pubblicato su Science cerca nella millenaria tradizione agricola e nelle possibilità offerte dall'editing genetico nuovi modi di garantire la sicurezza alimentare globale - a partire dalle basi di ogni dieta, i cereali.

Xiaohong Yang, uno scienziato della China Agricultural University di Pechino, ha mappato il genoma di mais e riso e individuato 490 coppie di geni che sembrano rivestire analoghe funzioni in entrambi i cereali. Molti di questi geni sono coinvolti nel metabolismo dell'amido e rendono i chicchi più nutrienti. Ma due in particolare hanno catturato l'interesse del ricercatore: sono KRN2 e OsKRN2, presenti il primo nel mais e il secondo nel riso, e sembrano avere un ruolo nel decidere quanto un raccolto sarà produttivo. Determinano infatti quanti chicchi di mais o quante pannocchie (ossia i rami carichi di fiori sulla pianta del riso) nasceranno.

Entrambi i geni sono più utili da spenti. Usando la CRISPR per disabilitare l'attività del KRN2, la pianta del mais produce due file di chicchi in più e la resa dei raccolti aumenta del 10%. Se si zittisce nel riso il gene OsKRN2 si ottengono risultati analoghi: aumenta il numero di pannocchie e il raccolto "lievita" dell'8%. Ora i ricercatori stanno studiando il gene KRN2 anche nel frumento e in alcune varietà selvatiche di cereali, che di solito hanno una resa minore ma sopportano meglio le alte temperature. Il punto è capire se sia possibile inserire i geni che aumentano la resa in queste piante, non addomesticate ma più resistenti ai cambiamenti climatici.

 

 

Crispr è l'acronimo di clustered regularly interspaced short palindromic repeats, una frase traducibile come brevi ripetizioni palindrome raggruppate e separate a intervalli regolari.

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