Spreco alimentare
Nel 2015, nell'Unione europea, quasi un quarto della popolazione (119,1 milioni di persone) era a rischio di povertà o di esclusione sociale e 42,5 milioni di persone non potevano permettersi un pasto di qualità un giorno su due. Allo stesso tempo, nell'Unione Europea, venivano prodotti circa 88 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari.
Oltre a generare un rilevante impatto economico e sociale, i rifiuti alimentari esercitano una pressione indebita sulle risorse naturali limitate e sull'ambiente. Secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) circa un terzo del cibo prodotto complessivamente a livello mondiale va perso o sprecato. Gli alimenti che, successivamente al raccolto, vengono persi o sprecati lungo la filiera consumano circa un quarto di tutta l'acqua impiegata dall'agricoltura ogni anno e necessitano di una superficie coltivata della grandezza della Cina. I rifiuti alimentari generano ogni anno circa l'8 % delle emissioni globali di gas a effetto serra.
Per prevenire gli sprechi si dovrebbe intervenire soprattutto alla fonte, limitando la produzione di eccedenze alimentari in ciascuna fase della filiera (produzione, trasformazione, distribuzione e consumo). In presenza di eccedenze, la migliore destinazione possibile, che garantisce il valore d'uso più elevato delle risorse alimentari idonee al consumo, è la loro ridistribuzione per l'alimentazione umana.
Fonte: Comunicazione della Commissione Orientamenti dell'UE sulle donazioni alimentari (2017/C 361/01)
APPROFONDIMENTO: Diritto & Formanzione di A&S
FORMAZIONE: Il ruolo e la consapevolezza dei servizi pubblici nella lotta allo spreco alimentare
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Prevenire e ridurre lo spreco alimentare
Ridurre lo spreco alimentare domestico
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