Esperti EFSA esaminano nuovi casi di BSE

La risposta europea all’encefalopatia spongiforme bovina (BSE) dopo la crisi degli anni '80 ha ridotto significativamente l’incidenza della malattia nei bovini. Tuttavia alcuni nuovi casi isolati sono stati registrati nell'UE nonostante il provvedimento sul divieto dell’uso di proteine ​​animali nei mangimi per animali da carne. Ciò perché la BSE può essere trasmessa al bestiame tramite mangimi contaminati, specialmente nel primo anno di vita.

La Commissione ha chiesto all'EFSA di stabilire se questi casi erano stati causati da mangime contaminato o se si erano verificati spontaneamente, senza una causa apparente. Gli esperti dell’EFSA hanno concluso che i mangimi contaminati sono la fonte più probabile d’infezione. Questo perché l'agente infettivo che provoca la BSE ha la capacità di rimanere attivo per molti anni. I bovini possono essere stati esposti a mangimi contaminati perché l'agente infettivo della BSE era presente nel luogo in cui il mangime è stato immagazzinato o lavorato. Una seconda possibilità è che gli ingredienti contaminati del mangime siano stati importati da Paesi extra UE.

Nell'UE il numero di casi di BSE classica è crollato nel tempo in maniera significativa, dai 554 casi segnalati nel 2005 ad appena due nel 2015 (ambedue gli animali nati dopo il divieto). Inoltre il sistema di sicurezza alimentare UE è concepito per prevenire l'ingresso di carne contaminata da BSE nella catena alimentare.

Data di pubblicazione: 
14/09/2017