Il Frigo Parlante: gli antiossidanti sono veramente la panacea di tutti i mali?

Gli antiossidanti sono molto popolari e assai utilizzati, non solo nell'industria alimentare ma anche nelle cosmesi, perché sono considerati, nell'accezione comune, come qualcosa di positivo e utile per ammalarci di meno, per invecchiare più lentamente, per avere capelli e pelle più belli e via dicendo.

L'affermazione secondo la quale una dieta ricca di antiossidanti possa essere protettiva, si basa sulla comprovata evidenza che l'eccesso di radicali liberi sia dannoso per la salute. In effetti, anche se i radicali liberi fanno parte integrante delle nostre funzioni vitali (ad esempio sono utili anche nel processo di "distruzione" dei batteri) un loro eccesso è coinvolto in numerose patalogie degenerative, come cancro e malattie cardiovascolari. 

Quello che non è comprovato invece, perché non dimostrato, è che gli antiossidanti presenti negli alimenti (nei quali svolgono egregiamente a loro funzione) siano antiossidanti anche per l'uomo.

Malgrado la loro fama come "panacea di tutti i mali" tuttavia i numerosi studi basati sulla supplementazione di antiossidanti (naturali o di sintesi) non sono mai stati in grado di evidenziare alcun effetto protettivo a livello dei più comuni e solidi indicatori di malattia e, nel caso di alcune vitamine liposolubili, la supplementazione si è rivelata in alcuni casi addirittura pericolosa.

Infatti, nonostante sia noto il beneficio sullo stato di salute connesso al consumo di frutta e verdura, non è ancora del tutto chiaro quali siano gli elementi che assolvono tale compito e il ruolo svolto dall'attività antiossidante.

Va infine ribadito che alcune molecole quali le vitamine A, C, E, il selenio e lo zinco, al di là del loro propagandato potenziale antiossidante, sono innazitutto nutrienti, essenziali per la nostra salute, ma abbondantemente presenti nella dieta di tutti i giorni.

Le conoscenze attuali indicano che un'alimentazione ricca di frutta e verdura (fonti molecole bioattive) è in grado di sviluppare effetti protettivi.

Le molecole bioattive altrimenti assunte non "rimediano" del tutto ai danni di uno scarso consumo di frutta e verdura.

 

 

Testo stato tratto da Edizione 2018 delle Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana, realizzata dal Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia Agraria (CREA), con il suo Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione e presentata a inizio dicembre 2019 al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (Mipaaf).