Il frigo parlante: come combattere il botulismo alimentare

Sul botulismo alimentare il primo passo è la prevenzione

Si tratta di malattia paralizzante causata dalle tossine prodotte dal batterio Clostridium botulinum e da altri clostridi produttori di tossine botuliniche che tuttavia, nella fase di esordio, presenta sintomi comuni ad altre condizioni e può dunque essere confusa con più banali affezioni, come quelle dell’apparato gastrointestinale. Il botulino è considerato il più potente veleno naturale finora conosciuto.

Da uno studio dell'Istituto Superiore Sanità è emersa la comparsa di nuovi casi di botulismo e di conseguenza i nuovi fattori fattori di rischio tra gli studenti fuori sede, fra la popolazione immigrata, al consumo di alimenti multi-ingredienti e la preparazione domestica di alimenti multietnici.

In particolare la comparsa di casi di botulismo tra gli studenti fuori sede, si tratta quasi esclusivamente di studenti maschi che dalle regioni meridionali (più frequentemente Puglia) si spostano per motivi di studio al nord e portano con sé (o si fanno mandare) conserve alimentari preparate dalle mamme. Nonostante il numero dei casi non sia ancora tale da definire questa realtà come un problema emergente, è necessario tenere alto il livello di attenzione.

Le regole da seguire

  • Lavarsi le mani immediatamente prima di iniziare la manipolazione degli alimenti e ogni qual volta si cambia il tipo di preparazione
  • Usare contenitori di vetro
  • Scegliere ingredienti di stagione
  • L’aceto deve essere di vino, meglio se bianco. L’olio deve essere di primissima qualità. Si raccomanda l’utilizzo di olio extravergine di oliva. Per quanto riguarda lo zucchero, è consigliabile usare quello semolato
  • Lavare le materie prime sotto acqua corrente in modo da eliminare le particelle di terra ed altri eventuali residui
  • Sanificare i contenitori e i tappi: alla temperatura di 100°C potrebbero essere necessari anche tempi di trattamento lunghi più di 5-6 ore
  • I contenitori non vanno mai riempiti fino all’orlo, ma è necessario lasciare uno spazio vuoto che serve per contenere l’aumento del volume della conserva durante il trattamento termico
  • Pastorizzare le conserve immergendo completamente i contenitori in acqua. Coprire la pentola con il coperchio e portare l’acqua ad ebollizione
  • Ispezionare i contenitori per valutare l’ermeticità della chiusura e il raggiungimento del vuoto: premendo con il dito al centro della capsula o del tappo non si deve udire un “click clack”

 

Tratto dal sito dell'Istituto Superiore Sanità