I multivitaminici non servono, se sei sano!

22/08/2022

I multivitaminici, e in particolar modo la vitamina E e il betacarotenenon servono a prevenire il cancro o malattie cardiache nei soggetti sani.

La notizia è di quelle che potrebbe far tremore i polsi ai direttori delle aziende produttrici di integratori alimentari, che in Italia fatturano qualcosa come 3,7 miliardi di euro, in pole position rispetto al resto d’Europa. Ad affermare l’inutilità degli integratori per chi è in salute è la US Preventive Services Task Force (USPSTF), un gruppo volontario indipendente di esperti nazionali (Stai Uniti) nella prevenzione delle malattie e nella medicina basata sull'evidenza.

La task force ha commissionato una revisione delle prove sull'efficacia degli integratori (di singoli nutrienti, coppie di nutrienti funzionalmente correlati o multivitaminici) per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, cancro e mortalità nella popolazione adulta generale, sana, non gravidanza. E ha valutato anche i danni derivanti dalla supplementazione. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica JAMA e, in estrema sintesi, sottolineano la mancanza di evidenza robuste che giustifichino l’impiego di integratori tra la popolazione sana.

Secondo diversi esperti che hanno commentato le raccomandazioni della USPSTF, l’eccessivo uso di vitamine rispetto alla reale necessità è da ricercarsi nell’aggressiva pressione commerciale che annulla la corretta informazione su cosa serve davvero: seguire una dieta sana e praticare esercizio fisico con regolarità dovrebbero essere sufficienti a colmare qualsiasi apparente carenza vitaminica. Per altri esperti, l’abuso di multivitamici anche nei soggetti sani ha una base psicologica, su cui le campagne marketing degli integratori basano il loro successo: è più facile assumere un integratore che correre trenta minuti ogni giorno o seguire un regime alimentare che non permette di sgarrare. Con “la pillola” si ha la sensazione di aver fatto il proprio dovere verso la propria salute.

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