Pubblicità ingannevole

    Pubblicità e disinformazione

    03/06/2020

    La pubblicità è un importante legittimo mezzo delle aziende per far conoscere ai potenziali acquirenti i propri prodotti.

    Agcom: procedimento sanzionatorio per la sospensione della programmazione dei canali che ospitano le trasmissioni di Adriano Panzironi

    23/03/2020

    L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, relatore il Commissario Nicita, ha deciso di avviare un procedimento sanzionatorio, ai sensi dell’art. 51 comma 9 del Tusmar, nei confronti delle società che editano i canali 61 DTT e 880 della piattaforma satellitare i quali diffondono il programma di Adriano Panzironi, “Il Cerca Salute – LIFE 120”.

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    Cessazione della pubblicità: "Croccole Le Artigianali di Capitan Findus: tutto il buono della semplicità"

    14/11/2019

     Il Giurì dell'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) ha ritenuto ingannevole l’uso pubblicitario della locuzione “Le artigianali” in relazione a prodotti surgelati frutto di preparazione industriale.

    Non è infatti emerso che tali prodotti siano caratterizzati da peculiarità nella produzione tali da giustificare il claim.

    Il prodotto fa riferimento a Filetti di merluzzo panati surgelati mentre il mesaggio esatto è il seguente: "Le artigianali» – «Croccole Le Artigianali di Capitan Findus: tutto il buono della semplicità".

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    Autorità Garante della Concorrenza del Mercato: sanzione da 250.000 euro a Life 120 Italia

    07/10/2019

    L’Autorità Garante della Concorrenza del Mercato (AGCM) ha concluso un procedimento istruttorio nei confronti delle società Life 120 Italia S.r.l.s e Welcome Time Elevator S.r.l., nonché dell’emittente televisiva Teleuniverso S.r.l. e del Signor Adriano Panzironi per aver reiterato due pratiche commerciali scorrette già vietate e sanzionate con il provvedimento n. 27325 del 13 settembre 2018 (PS 11051).

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    Londra dichiara guerra al junk food

    07/03/2019

    È entrato in vigore, il 25 febbraio 2019, il divieto di pubblicizzare cibo spazzatura sull’intera rete di trasporto pubblico della città di Londra.

    Antitrust indaga sulle pubblicità delle patatine fritte \"light\" o \"artigianali

    23/07/2014

    L'antitrust ha aperto un procedimento contro Pata, Ica Foods e Amica Chips per la possibilità di pubblicità ingannevoli sulle preparazioni di patatine fritte in busta chiamate \"light\" o \"artigianali\".

    La pubblicità ingannevole dell'acqua alcalina

    25/11/2015

    Non è vero che bere acqua alcalina ionizzata aiuta a prevenire diabete, colesterolo e addirittura i tumori. Per questo motivo l' Antitrust ha multato la pubblicità delle società Daxa Corporation, Aurora Point e Aurora Line che hanno promosso la vendita di apparecchi dotati di un sistema di microfiltraggio “miracoloso”.

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    Patatine fritte con pubblicità ingannevole, Tar Lazio conferma multa Antitrust

    12/11/2015

    Patatine fritte artigianali o cotte a mano? Non è così per l’Antitrust, che a febbraio ha multato per più di un milione di euro quattro big del settore – San Carlo, Amica Chips, Pata e Ica Food – per alcune pubblicità ritenute ingannevoli. E il Tar del Lazio ha confermato le multe respingendo i ricorsi di alcuni produttori.

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    Patatine fritte in busta (con pubblicità ingannevole), multa milionaria di Antitrust

    18/02/2015

    Messaggi pubblicitari ingannevoli e informazioni scorrette. Sulla base di diverse denunce di privati e dell’Unione Nazionale Consumatori, l’Antitrust ha sanzionato con oltre un milione di euro quattro grandi aziende produttrici di patatine fritte in busta: rispettivamente, sono stati irrogati 350.000 euro al gruppo “San Carlo”; 300.000 ad “Amica chips”; 250.000 a “Pata” e 150.000 a “Ica Foods.

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    Antitrust censura pubblicità Uliveto e Rocchetta

    21/01/2015

    La pubblicità di Uliveto e Rocchetta è stata nuovamente censurata dall’Antitrust perché nei messaggi le due minerali vengono classificate come acque della salute, abbinando false diciture salutistiche e usando come testimonial associazioni di medici. È questa la decisione dell’Antitrust che in seguito alla richiesta di censura richiesta da Il Fatto Alimentare ha condannato la società Cogedi a una multa di 5.000 euro (raddoppiata a 10 mila trattandosi di un soggetto recidivo, che nel novembre 2013 ha già subito una censura abbinata a una multa di 100 mila euro) (*).

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