Fao: necessario un balzo in avanti nella ricerca per tenere a freno la resistenza antimicrobica causata dalla zootecnia
L'uso a livello globale di prodotti di sintesi per uccidere indiscriminatamente batteri, virus, parassiti e funghi nei sistemi agricoli e alimentari richiede uno sforzo concertato per mappare, comprendere e mitigare i rischi di AMR, secondo il rapporto Drivers, Dynamics and Epidemiology of Antimicrobial Resistance in Animal Production.Mentre rimangono piuttosto cauti su quanto resta ancora da sapere, gli autori - ricercatori del Royal Veterinary College di Londra ed esperti della FAO guidati da Juan Lubroth - evidenziano la prova certa della portata della minaccia.Per esempio, le api degli Stati Uniti hanno batteri intestinali che non si trovano altrove, elemento che riflette l'uso diffuso della tetraciclina negli alveari americani sin dal 1950. Gli allevamenti ittici del Mar Baltico mostrano meno geni di AMR rispetto ai sistemi di acquacoltura cinesi, che invece sono ora serbatoi di geni che codificano la resistenza ai chinoloni - un importante farmaco umano il cui utilizzo è cresciuto a causa della crescente resistenza ad antibiotici più antichi come la tetraciclina.