Glifosato, l’erbicida più utilizzato in Italia classificato come probabile cancerogeno

L’Agenzia per la Ricerca sul Cancro (Agency for Research on Cancer – IARC), il braccio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che si occupa dell’ambito oncologico, ha emesso un verdetto pesante su cinque pesticidi molto usati in agricoltura. Si tratta di un erbicida (glifosato) e due insetticidi (malathion e diazinon), dichiarati probabili cancerogeni per l’uomo e come tali inseriti nel gruppo 2A. Altri due insetticidi, parathion e tetrachlorvinphos, sono stati riconosciuti come possibili cancerogeni umani (2B). Il giudizio, espresso da 17 esperti, è stato sintetizzato in un documento pubblicato su The Lancet Oncology e rientra nella rivalutazione di questi composti in corso da tre anni. Finora l’esposizione ai pesticidi era risultata correlata a un aumento dei casi di leucemie infantili e malattie neurodegenerative, Parkinson in testa. Dal nuovo documento emerge invece una forte correlazione epidemiologica tra l’impiego del glifosato (riscontrato anche nel sangue e nelle urine degli agricoltori) e il linfoma non-Hodgkin. Nuovi studi sono necessari per fare chiarezza.

Data di pubblicazione: 
25/03/2015
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