La politica dei "co-benefici sanitari" della mitigazione del cambiamento climatico

Il sesto rapporto del Panel intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change – IPCC) delle Nazioni Unite, principale organismo internazionale per la valutazione delle prove scientifiche, mostra in modo ormai evidente un aggravamento del cambiamento climatico e dei fenomeni ad esso legati. Il rapporto sottolinea l’urgenza di interventi che invertano l’attuale, largamente incontrastata, tendenza a emettere gas serra.

Da anni inoltre (perlomeno dalla Conference of Parties, COP 21, Parigi 2015) si rimarcano le strette connessioni tra salute e cambiamento climatico, che hanno diverse ramificazioni. Da un lato il cambiamento climatico influisce direttamente, in modo crescente, sulla salute degli italiani (attraverso le ondate di calore, le periodiche alluvioni, la siccità che riduce la produttività dell’agricoltura, la diffusione di nuove malattie infettive). Dall’altro lato la prevenzione delle malattie croniche richiede molteplici interventi, alcuni dei quali possono contribuire a mitigare il cambiamento climatico, attraverso la cosiddetta politica dei co-benefici.

Tra il 2010 e il 2020, si è registrata una media annuale di quasi 100 milioni di giorni-persona in più di esposizione alle ondate di calore rispetto al periodo 1986-2005, e le ondate di calore comportano un carico quantificabile di mortalità e morbilità in Italia ogni estate; almeno il 2-3% dei decessi totali osservati nel 2015 era attribuibile all'esposizione al calore. L'uso continuo di combustibili fossili contribuisce ancora ad alte concentrazioni di inquinamento atmosferico, che ha portato l'Italia ad avere il secondo più alto numero di morti attribuibili all'esposizione a PM2,5 nell'UE nel 2019.

Per quanto riguarda il sistema alimentare, le emissioni di gas serra legate al consumo di prodotti animali hanno rappresentato l'82% di tutte le emissioni provenienti dai prodotti agricoli utilizzati in Italia nel 2018. I modelli di stima di Lancet Countdown mostrano come il consumo in eccesso di carne rossa possa aver contribuito alla mortalità per malattie croniche in Italia.

Le zoonosi, ovvero le malattie infettive trasmesse dagli animali all'uomo - causate da batteri, virus, parassiti o prioni -, sono una categoria di patologie fortemente influenzate dai cambiamenti climatici. Siamo di fronte al rischio reale di riemersione di agenti precedentemente endemici (come le encefalopatie da zecche, la malattia di Lyme, la febbre mediterranea e la febbre del Nilo occidentale) o l'arrivo di malattie tropicali trasmissibili tramite vettore (come la Dengue, la Chikungunya, la Zika), nonché di malattie animali come la malattia della lingua blu e la malattia della pelle grumosa. 

Stabilito che il cambiamento climatico si combatte principalmente attraverso le scelte energetiche, limitando l'uso di combustibili fossili e promuovendo le fonti rinnovabili e il risparmio energetico, uno strumento molto efficace ma finora poco considerato è la considerazione di azioni che consentono di mitigare il cambiamento climatico e, congiuntamente, prevenire le malattie, ovvero la cosiddetta politica dei co-benefici. La convergenza tra politiche di mitigazione del cambiamento climatico e di prevenzione delle malattie può portare a enormi vantaggi anche economici. Una riduzione importante (fino al 30-40%) dell’incidenza delle malattie croniche (tumori, diabete, malattie cardiovascolari, respiratorie e neurologiche) può essere ottenuta con politiche preventive realizzate al di fuori del sistema sanitario (alimentazione, trasporti, agricoltura). Benché la letteratura parli anche di co-benefici derivanti da misure di adattamento al cambiamento climatico, per esempio il risparmio di morti da opere di early warning degli eventi meteorologici estremi, il presente documento è limitato alla mitigazione.

Inoltre il peso elevato assegnato al cibo dipende largamente dal consumo di suolo legato alla crescita demografica prevista nei prossimi anni, con la perdita di carbon sinks naturali e l’estensione dell’agricoltura e degli allevamenti. Solo una parte del ruolo assegnato all’alimentazione è riconducibile alle emissioni dirette di metano e altri gas serra da parte dei ruminanti, mentre altre componenti sono il consumo di suolo, i trasporti, ecc.(Global Calculator sviluppato dall’Imperial College).

 

 

Data di pubblicazione: 
09/01/2023
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