Benessere animale:il microbiota del digerente ed il sistema immunitario degli animali

26/05/2021

Da un po’ di tempo a questa parte si fa sempre più attenzione, giustamente, al benessere degli animali in allevamento. Sembra un paradosso raccomandare agli allevatori di curare le condizioni igienico-sanitarie, di nutrizione e alimentazione, dei ricoveri, dei trasporti, perché è nell’interesse degli stessi allevatori lavorare bene: gli animali maltrattati producono meno e qualitativamente peggio e necessitano di maggiori cure mediche. Alle fine dei conti costano di più, oltre a dare un’immagine negativa dell’allevamento.

Se gli attacchi dei patogeni si attuano a livello intestinale, si altera la composizione di quella che una volta si chiamava impropriamente “microflora intestinale” e che oggi si indica con il termine più appropriato di “microbiota”, che comprende batteri, archea, funghi, virus e protozoi. Con il termine, invece, di “microbioma” si intende l’insieme del patrimonio genetico della micropopolazione, responsabile delle interazioni fra microrganismi e con l’intestino dell’animale ospite.

Oggi sappiamo che i legami fra microbioma e sistema immunitario dell’animale sono molto più stretti di quanto si pensasse qualche anno fa, quando si somministravano antibiotici per controllare i patogeni del microbiota, senza criterio, alterando così i rapporti fra microbioma e sistema immunitario e, ancor peggio, inducendo i patogeni ad acquisire l’antibiotico-resistenza, con tutte le conseguenze che conosciamo.

Dopo la messa al bando degli antibiotici come stimolatori di crescita in alimentazione animale, stanno prendendo sempre più piede i “probiotici” ed i “prebiotici”, in soccorso della componente utile della micropopolazione. I probiotici sono prodotti a base di microrganismi vivi come, ad esempio, i lieviti, intesi ad influenzare in senso positivo la composizione del microbiota. I prebiobici sono, invece, delle molecole che verrebbero naturalmente prodotte dal microbiota sano. Un esempio classico è l’acido butirrico, principale fonte energetica degli enterociti.

Numerose prove sperimentali condotte in tutto il mondo hanno dimostrato che il trattamento preventivo attraverso l’integrazione alimentare con probiotici e, soprattutto, con prebiotici, si è dimostrato efficace nel prevenire patologie enteriche conseguenti alle infezioni da Salmonelle, Clostridi, Escherichia, Campylobacter.