Irlanda e le nuove etichette salutari per vino e alcolici. Ma l'Italia dice no

23/05/2023

L’Italia ha formato una coalizione di paesi contrari alle nuove etichette per il vino e tutti gli altri alcolici che, solo in Irlanda, verranno apposte sulle bottiglie per indicare i rischi sanitari collegati al consumo di queste bevande, come cirrosi, cancro o problemi in gravidanza. Lo riporta Euractiv. 

La legge irlandese, che ha ottenuto il via libera dalla Commissione europea lo scorso gennaioriguarda unicamente il mercato interno dell’isola e proposte simili a livello comunitario sono già state bocciate nel 2022 dal Parlamento europeo, rendendo infondato qualunque allarme rispetto a un’estensione dell’etichettatura sanitaria in tutta l’Unione.

Un mercato interno dove i vini italiani non si trovano nemmeno tra i primi 10 più venduti e ampiamente sotto per quantità importate rispetto a Cile o Australia, come si legge sui report dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, e che, secondo Coldiretti, rappresentano una fetta di appena 45 milioni di euro sui 7,9 miliardi totali, generati da tutte le esportazioni di vino italiano nel mondo.

Al contrario, l’abuso di alcol in Irlanda è a livelli record. In base ai dati di Alcohol action ireland, circa il 70% degli uomini e il 34% delle donne irlandesi sono considerati bevitori a rischio e circa 150 mila persone sono indicate come dipendenti. Una condizione che contribuisce ad aumentare diverse patologie e si configura come un vero e proprio pericolo per la salute pubblica.

Italia, Francia e Spagna, responsabili del 47% della produzione di vino mondiale, seguiti da Bulgaria, Grecia, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia e Portogallo stanno preparando un documento informale (chiamato non-paper) per chiedere alla Commissione europea di riaprire le trattative con il governo irlandese e bloccare la legge. La questione verrà affrontata dalla Commissione il prossimo 21 giugno, che dovrà valutare la richiesta dei produttori di alcolici di aprire una procedura di infrazione delle regole del mercato comune da parte dell’Irlanda.

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