Obesità infantile: la “strategia di rete” della Regione Emilia-Romagna come “country example” in un report del WHO Europe

A maggio 2019 WHO (World Healp Organization) Europe ha pubblicato un nuovo rapporto dal titolo: “Mapping the health system response to childhood obesity in the WHO European Region. An overview and country perspectives (2019)”. Fin dalle prime righe del report si sottolinea come l'obesità infantile sia un grave problema per la salute pubblica a livello mondiale, la prevenzione è riconosciuta come il mezzo più efficace per frenarla.

Lo scopo di questo progetto è di valutare la risposta dei sistemi di assistenza sanitaria nei 19 paesi europei del WHO. Il report fornisce una panoramica generale e prende come riferimento quattro paesi europei in particolare: Inghilterra, Ungheria, Italia e Svezia che rappresentano diverse aree geografiche e con diversi sistemi sanitari.

Molto interessanti anche gli esempi di buona pratica a cui ispirarsi suggeriti dal documento WHO Europe; tra i sistemi ben funzionanti che vale la pena condividere tra esperti e decision-makers di livello internazionale viene raccontato il sistema della Regione Emilia-Romagna, per quanto concerne l’Italia oltre ad altre nazioni quali Svizzera, San Marino, Ungheria, Slovenia, Israele, Inghilterra, Germania, Svezia, Serbia, Estonia e la città di Amsterdam.

In Emilia-Romagna è stata istituita una rete di fornitori di servizi per bambini in sovrappeso e obesità e un intervento multicomponente basato sulla famiglia che include nutrizione, attività fisica e supporto psicosociale fornito da team personale qualificato. L'approccio richiede leadership regionale, buona comunicazione e collaborazione tra tutti i fornitori di assistenza.

Marina Fridel (Assessorato Politiche per la Salute Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna) evidenzia i punti di forza del sistema Emilia-Romagna: “Forte governance regionale, sensibilizzazione e formazione sul problema dei pediatri di libera scelta che per primi intercettano e fanno la diagnosi di obesità, la novità del percorso è il team multiprofessionale che lavora in sinergia con il livello ospedaliero e il pediatra di libera scelta con strumenti di counseling nutrizionale e motorio, con particolare l'attenzione all'equità e ai dati”.

Ricordiamo che le "Linee guida per l'individuazione precoce, la valutazione e il trattamento dell'obesità infantile" sono state pubblicate nel 2013 (recepita con delibera regionale D.G.R 783/2013).

La formazione alla prevenzione e alla gestione dell'obesità infantile è stata organizzata per tutti i pediatri dell'Emilia-Romagna, a cui hanno partecipato dietisti, medici dello sport e vari specialisti della salute pubblica e psicologi” prosegue la Fridel “Il progetto si basa su tre livelli: livello 1: pediatri di libera scelta; livello 2: équipe multidisciplinare composta da dietisti, medici dello sport, laureati in scienze motorie e uno psicologo (su richiesta) esperto in obesità infantile; livello 3: intervento da parte di un pediatra clinico e un dietista in ospedale”.

(pag. 24 Mapping the health system response to childhood obesity in the WHO European Region. An overview and country perspectives 2019).

La Regione Emilia‐Romagna ha sviluppato da diversi anni una strategia organica per contrastare l’obesità infantile mediante le azioni contenute nel Piano Regionale della Prevenzione 2015-2019.

L’andamento regionale del sovrappeso e obesità infantile è stabile dal 2008, in particolare un   terzo dei bambini di 8-9 anni osservati (4884 in totale) con l’indagine Okkio alla Salute 2016 presenta un eccesso ponderale: il 21% è in sovrappeso e il 7,6% obeso. Le prevalenze di sovrappeso (21,5% femmine e 20,4% maschi) ed obesità (7,1% femmine e 8,1% maschi) sono sovrapponibili nei bambini e nelle bambine. I valori medi a livello nazionale sono pari a 21% e 9% rispettivamente per sovrappeso e obesità, con un marcato gradiente Nord-Sud.

La prevalenza dell’eccesso ponderale in Regione diminuisce nell’adolescenza: 17% negli undicenni, 15% nei tredicenni e 17% nei quindicenni.

Come ricordato all’inizio del report WHO Europe l’obesità nei bambini è strettamente correlata allo stato ponderale dei genitori e al loro grado di istruzione, condizioni che riflettono lo status socio-economico della famiglia. La tendenza a minimizzare problematiche nell’ambito del contesto familiare può essere di ostacolo alla promozione di comportamenti sani nei bambini.

I dati della sorveglianza Okkio alla Salute rappresentano il prezioso riferimento per la progettazione e la valutazione di interventi sul tema complesso della promozione degli stili di vita.

Sul fronte Italia nel report WHO Europe sono stati coinvolti numerosi esperti ai quali sono stati inviate delle domande. La maggior parte degli intervistati è ottimista circa gli sviluppi futuri nella gestione dell'obesità infantile e ha considerato che, nonostante l'elevata prevalenza dell'obesità infantile e la difficile situazione politica e sociale in Italia, la prevalenza dell'obesità infantile diminuirà nei prossimi 10 anni.

 

DOCUMENTO COMPLETOMapping the health system response to childhood obesity in the WHO European Region. An overview and country perspectives (2019)

Data di pubblicazione: 
16/05/2019
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