Benessere animale: l'Islanda sospende, fino al 31 agosto, la caccia alle balene

11/07/2023

L’Islanda era uno dei pochi Paesi al mondo a non avere aderito alla moratoria internazionale sulla caccia alle balene. Con una decisione che farà discutere, il governo di Reykjavik ha però deciso di sospendere l’attività dei balenieri fino al 31 agosto. Il decreto, firmato dal ministro all’Alimentazione Svandis Svavarsdottir, non nasce da un dietrofront rispetto alla scelta di continuare a permettere il prelievo di cetacei — le flotte islandesi possono uccidere 209 balenottere comuni e 217 balenottere minori —, bensì dalla constatazione che con le tecniche utilizzate durante la caccia non è possibile garantire il rispetto del benessere degli animali previsto dalla legge nazionale. L’esecutivo ha commissionato uno studio per capire se ci fosse compatibilità tra la normativa e l’attività in mare e la risposta è stata negativa.

Il ministro ha spiegato di avere considerato tutti gli aspetti della questione ma di avere decretato lo stop fino al 31 agosto perché «se il governo e i concessionari non possono garantire i requisiti, queste attività non hanno futuro». Nessuno stop definitivo, insomma, ma per quest’anno è difficile che la caccia possa iniziare. La stagione va infatti dalla metà di giugno alla metà di settembre ed è improbabile che una società baleniera si metta in mare per sole due settimane. Oltre tutto, la caccia quest’anno sarebbe stata appannaggio soltanto di una compagnia, la Hvalur, la cui licenza scade, secondo quanto riferisce l’Agi, a fine 2023. La Hvalur è rimasta sola a praticare questa attività perché un’altra compagnia aveva smesso di uscire in mare nel 2020, in pieno periodo Covid, sostenendo che questa attività non è più redditizia per il venir meno della domanda di carne di cetaceo. La caccia alla balena era andata declinando nel corso dei decenni. Attività fiorente fino all’inizio del secolo, era via via scemata con la disabitudine ad utilizzare il grasso di balena come combustibile.

la realtà è quella di una caccia che nonostante le nuove tecnologie continua ad essere cruenta e violenta. Alcuni video presi in considerazione dalle autorità veterinarie che si sono espresse in materia hanno mostrato l’agonia di una balena ferita che per ben cinque ore ha cercato di mettersi in salvo prima di soccombere. Un recente monitoraggio da parte dell’autorità alimentare e veterinaria islandese sulla caccia alla balenottera comune ha poi rilevato che l’uccisione degli animali richiede troppo tempo, infrangendo gli obiettivi principali della legge sul benessere degli animali che da quelle parti viene presa molto seriamente. Al punto da farla prevalere su quella che da sempre è stata difesa come una attività tradizionale e parte della cultura del territorio.

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