L' "Xylella fastidiosa” si sta diffondendo in tutta Europa

03/10/2022

Secondo alcune ricerche condotte da scienziati in diversi Paesi quali Italia, Francia o Stati Uniti, prima del 2008 nessuno aveva mai sentito parlare di attacchi di Xylella in Europa. I primi si sono succeduti proprio nella penisola italiana e in particolare nel Salento, attaccando gli ulivi nella regione meridionale della Puglia.

Xylella infatti, muovendosi sia verso l’alto che verso il basso, ostruisce i vasi che trasportano la linfa grezza dalle radici alle foglie, creando delle vere e proprie colonie e causando nel giro di poco tempo la morte completa della pianta. Parliamo di un batterio considerato uno dei più pericolosi che esista, in grado di infettare oltre 500 specie vegetali in tutto il mondo. Anche uno studio Efsa ha dimostrato come gli olivi siano tra i più colpiti in Europa, soprattutto quelli di età superiore a 30 anni, insieme al mirto, al mandorlo e agli agrumi.

La Xyella prospera principalmente nelle regioni temperate calde e in quelle sub-tropicali. La rapida crescita dell’agente patogeno è infatti favorita da temperature primaverili ed estive tipiche del clima mediterraneo, ed è per questo che, in Europa, è più facile che si diffonda nelle regioni costiere meridionali.

Dopo l’Italia, infatti, altri casi sono stati individuati in Francia e Corsica, nel 2015, nelle Baleari e in gran parte della Spagna l’anno successivo, e anche in Portogallo nel 2019, nel distretto di Porto. La diffusione avviene tramite vettore, ovvero attraverso un mezzo biologico che permette al batterio di passare da una pianta all’altra.

Attualmente, è stato anche individuato un focolaio in Libano e in Israele, nella valle di Hula, dove sono presenti diversi vivai di mandorle. 

Non c’è ancora una vera e propria cura per ovviare al problema. Le conseguenze di questa malattia creano danni al clima e alla biodiversità. 

 

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