Mangime a base di farina di insetti nei ruminanti, strategia per ridurre l’emissione di metano?

04/11/2021

Negli ultimi anni, l’interesse per l’utilizzo delle farine di insetti nell’alimentazione animale ha acquisito sempre maggiore importanza.

Questo è dovuto non solo all’alto valore nutritivo, ma ai vantaggi in termini di impatto ambientale che deriverebbero dall’impiego degli insetti, rispetto ai mangimi convenzionali. L’uso delle farine di insetti nell’alimentazione animale è già stato sperimentato nei suini, nel pollame e nei pesci; rimane piuttosto limitata la valutazione del loro utilizzo nelle razioni per ruminanti. 

Uno studio recente, pubblicato sulla rivista scientifica Animals, ha confrontato, in vitro, due tipologie di diete basate su due diverse fonti di proteine. Nella prima dieta la fonte proteica era costituita dalla soia, comunemente usata nelle razioni per ruminanti; nella seconda, il 25% della soia è stato sostituito con quattro diversi tipi di insetti edibili (Acheta domesticusBrachytrupes portentosusGryllus bimaculatus, e Bombyx mori)

Dalle analisi chimiche eseguite, è emerso che le farine di insetti sono ricche in grassi (14-26%) con un’alta proporzione di acidi grassi insaturi (60-70%); inoltre, sono anche ricche di proteine (48-61%) con un profilo aminoacidico molto simile a quello della soia. 

Dai risultati ottenuti dai test eseguiti in vitro, l’inclusione della farina di insetti non ha alterato la digeribilità dei nutrienti della dieta o la produzione di acidi grassi volatili, ma, al contrario, ha determinato un calo della produzione di ammoniaca. Inoltre, l’uso di farine ottenute da Gryllus bimaculatus, e Bombyx mori ha determinato una riduzione della produzione di metano del 18% e del 16%, rispettivamente. Alla luce di questi risultati, i ricercatori affermano che la sostituzione del 25% della soia con la farina di insetti non causa effetti negativi sulla digeribilità o sulle fermentazioni ruminali, e sembra avere un potenziale impatto ambientale positivo, grazie alla riduzione della quantità di metano prodotto.

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