Obesity Day 2023: 1 persona su 7 convive con l'obesità

03/03/2023

Un miliardo di persone, cioè una su sette, convive con l’obesità, e nel 2035 saranno quasi 2 miliardi, ovvero quasi uno su quattro degli abitanti del nostro pianeta. Una vera e propria emergenza, che necessita di una svolta radicale.

“Cambiare le prospettive: parliamo di obesità”, è il messaggio della Giornata mondiale dell’Obesità del prossimo 4 marzo, presentata il 1 marzo a Roma, alla presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci. 

Un miliardo di persone, cioè una su sette, convive con l’obesità, e nel 2035 saranno quasi 2 miliardi, ovvero quasi uno su quattro degli abitanti del nostro pianeta. Una vera e propria emergenza, che necessita di una svolta radicale. “Cambiare le prospettive: parliamo di obesità”, è il messaggio della Giornata mondiale dell’Obesità del prossimo 4 marzo, presentata oggi a Roma, alla presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci. 

La Giornata Mondiale dell'Obesità (World Obesity Day), istituita nel 2015 dalla World Obesity Federation, ricorre il 4 marzo in tutto il mondo, coinvolgendo organizzazioni, associazioni e individui, con l’obiettivo ambizioso di invertire la crisi globale dell'obesità. La giornata ha lo scopo di sensibilizzare cittadini e istituzioni e di incoraggiare la prevenzione dell’obesità, evitando discriminazioni, pregiudizi e l’uso di un linguaggio stereotipato e stigmatizzante sulle persone che vivono con l'obesità.

Secondo le stime attuali (dato del 2020) riferite ai 161 paesi presenti in “The Economic Impact of Overweight & Obesity in 2020 and 2060” (World Obesity Federation & RTI International, 2022) quasi 1 miliardo di persone vive con l'obesità (cioè una persona su sette), e saranno 1,9 miliardi nel 2035 (quasi una su quattro), di cui 1,5 miliardi adulti e quasi 400 milioni bambini (cioè 1 bambino su 5). Sempre nel 2035 saranno 4 miliardi le persone in tutto il mondo con sovrappeso o obesità, l’obesità infantile aumenterà di oltre il 100 per cento, mentre fra gli adulti ci sarà un aumento di oltre il 60 per cento, con una prevalenza che dal 2020 al 2035 passerà per gli uomini dal 14 al 23 per cento (+73 per cento) e tra le donne dal 18 al 27 per cento (+50 per cento).

L'impatto economico del sovrappeso e dell'obesità è stato stimato al 2,4 per centro del PIL nel 2020, e salirà al 2,9 per cento del PIL nel 2035 per un valore di 4,32 trilioni di dollari.Il tema della Giornata Mondiale dell’Obesità quest’anno è “Changing Perspectives: Let’s Talk About Obesity” (“Cambiare le prospettive: parliamo di obesità”), con l’obiettivo di aiutare le persone a comprendere la portata e l'impatto dell'obesità in tutto il mondo.

Da qui alla riunione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulle malattie non trasmissibili nel 2025, l’iniziativa della Giornata Mondiale 2023 mira a mettere in luce come l'obesità si interseca tra i sistemi, aiutare le persone a riconoscere le molte radici e dimensioni dell'obesità e ispirarle a intraprendere azioni efficaci per una salute migliore, influenzare e mobilitare le iniziative politiche; capovolgere le idee sbagliate; per passare dalle parole ai fatti.

In Italia sono 6 milioni le persone con obesità, circa il 12 per cento della popolazione adulta, secondo dati del 4° Italian Barometer Obesity Report, presentato lo scorso 29 novembre. Nel nostro paese le persone in eccesso di peso sono più di 25 milioni, ovvero più del 46 per cento degli adulti (oltre 23 milioni di persone), e il 26,3 per cento tra bambini e adolescenti di 3-17 anni (2 milioni e 200mila persone). A livello territoriale emergono significative differenze, con punte del 31,9 per cento al Sud e del 26,1 per cento nelle Isole relativamente ai bambini e adolescenti in eccesso di peso. L’obesità è in Italia una sfida irrisolta e troppo spesso viene sottovalutata e ignorata da adulti e genitori; l’11,1 per cento degli adulti con obesità e il 54,6 per cento degli adulti in sovrappeso ritiene di essere normo peso e il 40,3 per cento di genitori di bambini in sovrappeso o obesi ritiene i propri figli sotto-normo peso. 

«Comunicare la salute significa riuscire a sviluppare l’empowerment del singolo affinché interiorizzi le scelte salutari e contribuisca in modo attivo nel processo di costruzione della propria salute, orientando le scelte di consumo e le proprie abitudini - dichiara il ministro della Salute Orazio Schillaci -. L’obiettivo è rendere il cittadino responsabile cioè ‘consapevole delle conseguenze delle proprie scelte’ ma non colpevole. Quando parliamo di obesità la prevenzione è la chiave di volta: investire di più per incoraggiare l’adozione di stili di vita salutari a partire da una corretta e sana alimentazione e dal contrasto alla sedentarietà. Iniziamo dalle scuole per diffondere la cultura della prevenzione».
Il ministro, inoltre, ha anticipato che si sta lavorando "alla definizione di un Programma nazionale di promozione dell'attività fisica che comprende anche la definizione delle modalità di prescrizione dell'esercizio fisico e di erogazione sul territorio nazionale". Lo strumento per rendere "esigibile" la prestazione sportiva potrebbe essere quello dei Lea.

 

 

 

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