Piante e città: la regola del 3-30-300
Al punto che una maggiore presenza di aree verdi urbane potrebbe ridurre di 43mila il numero di decessi annui, contando tutti gli agglomerati urbani d’Europa. A individuare con precisione la numerica sulle vite risparmiate è il Wwf, in un report dal titolo Persone, città e natura. Rinnovare l’ambiente urbano e migliorare la nostra salute.
Uno studio che, di fatto, conferma l’inquietante dato diffuso dal quotidiano inglese Guardian: quasi il 99 per cento degli europei respira aria inquinata.
Le città oggi occupano quasi il 3 per cento della superficie dell’intero pianeta, ma sono responsabili del 75 per cento delle emissioni di CO2, del 50 per cento dei rifiuti, e consumano tra il 60 e l’80 per cento dell’energia e il 75 per cento delle risorse naturali come cibo e acqua.
Eppure gli spazi verdi sarebbero la soluzione a tutto: all’inquinamento, all’aumento delle emissioni, all’innalzamento delle temperature medie e di conseguenza anche all’intensificarsi degli eventi estremi. Secondo Eva Alessi, responsabile sostenibilità del Wwf Italia, gli spazi verdi “possono contribuire a curare i mali che affliggono le città e i suoi abitanti perché forniscono servizi ecosistemici importanti, come lo stoccaggio di migliaia di tonnellate di CO2, l’infiltrazione di milioni di metri cubi di acqua, l’assorbimento di contaminanti, la pulizia dell’aria e la mitigazione delle temperature. Questi benefici non riguardano solo la natura, ma la nostra qualità di vita, la nostra salute e sicurezza”. Fino appunto al dato delle 43mila vite potenzialmente risparmiate ogni anno.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha riproposto recentemente una formula coniata dall’urbanista dei Paesi Bassi, Cecil Konijnendijkper garantire una “adeguata dose di natura” alle persone, nota come la regola del 3-30-300: 3 alberi per ogni casa, 30 per cento di copertura arborea in ogni quartiere, 300 metri di distanza massima da un parco o da uno spazio verde per ogni cittadino. Tuttavia, nelle metropoli italiane, il verde è scarso, frammentato e poco curato.