Quando fare "rete" è più sostenibile...

21/09/2020

Anche nel settore ittico una parola chiave di questi ultimi anni e soprattutto del futuro è stata e sarà sicuramente “sostenibilità” anche se non è ancora chiaro, né a molti operatori del settore né a molti consumatori, il suo reale significato che attualmente è soggetto ad una interpretazione soggettiva più che oggettiva. E questo soprattutto perché non esiste in realtà una definizione di legge di “sostenibilità ittica” e la parola stessa può essere declinata diversamente a seconda del contesto al quale viene associata… ad es. sostenibilità economica, sostenibilità sociale, sostenibilità ambientale, ecc.  Ma anche riducendo il campo alla sola “sostenibilità ambientale” in campo ittico si potrebbe aprire un dibattito considerando che il tema è davvero ampio e controverso e molto spesso viene sintetizzato e semplificato nel fatto che un determinato prodotto ittico abbia o meno delle certificazioni volontarie come ad es. “da pesca sostenibile”, “da acquacoltura sostenibile” o frasi e sigle simili o di riferimento per queste ultime. 

Nell’ottica del programma di ricerca Europeo Horizon 2020, è stato presentato questo giugno il progetto Glaukos della durata di 4 anni che ha come obiettivo quello di realizzare fibre tessili biodegradabili da utilizzare sia per la creazione di reti da pesca ma anche nel settore dell’abbigliamento. Queste fibre dovranno assicurare performance tecniche e durabilità per ridurre la carbon e plastic footprint di queste attività. A tal proposito verranno effettuati studi sul ciclo di vita di queste fibre insieme a studi di ecotossicità negli ambienti marini sviluppando criteri di standardizzazione.

Il progetto vanta la collaborazione di 14 partners provenienti da 9 paesi europei fra cui Italia, Belgio, Danimarca, Olanda ed altri ancora ed è finanziato da Bio-Based Industries Joint Undertaking (BBI JU), una partnership pubblica-privata fra Unione Europea e un consorzio di industrie che lavorano sulle tecnologie bio-based. Le aspettative sono quelle di aumentare il tasso di biodegradabilità di poliesteri e poliammidi convenzionalmente utilizzati. Inoltre ci stiamo concentrando su ciò che è disponibile in Europa e progetteremo l’intera fornitura di materie prime sulla base di quali sono le migliori risorse in Europa per soddisfare meglio le nostre esigenze di prestazione.

 

 

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