Tassonomia verde: su gas e nucleare esperti Ue e Stati membri sono divisi

24/01/2022

Gli esperti della Platform for Sustainable Finance, che la Commissione Ue ha chiamato a pronunciarsi sulla tassonomia verde dell’Unione, hanno detto che il gas e il nucleare non possono essere considerati fonti energetiche “pulite”. Argomento su cui gli Stati membri continuano ad avere posizioni molto distanti tra loro.

“Come gruppo di esperti abbiamo ristabilito alcuni semplici fatti e ci siamo trovati tutti concordi su questi aspetti – ha spiegato Luca Bonaccorsi, membro del gruppo e direttore Finanza Sostenibile di T&E – Il gas non è ecologicamente sostenibile. Può avere un ruolo nell’uscita dal carbone ma non ha cittadinanza tra le energie rinnovabili. Se i governi seguissero le indicazioni della bozza di legge predisposta dalla Commissione Europea, né gli obiettivi del Green Deal né quelli dell’Accordo di Parigi sarebbero raggiungibili”.

Secondo le regole dell’Ue, nessuna tecnologia può essere considerata verde se causa un “danno significativo” a uno dei sei obiettivi ambientali della tassonomia – mitigazione del cambiamento climatico e adattamento, protezione delle acque, transizione verso un’economia circolare, prevenzione dell’inquinamento e protezione della biodiversità. Cosa che secondo gli esperti della Platform for Sustainable Finance non si può dire del nucleare.

È molto difficile impedire che gas e nucleare rimangano nella tassonomia verde perché la Commissione ha presentato la definizione aggiornata come un atto unico. Ciò significa che gli Stati membri e il Parlamento europeo non possono scegliere di approvare o respingere singoli passaggi, o approvano l’intera proposta passa o bocciano tutto. Il Consiglio potrà opporvisi con voto a maggioranza qualificata rafforzata. Il che significa che dovrà essere contrario il 72% degli Stati membri, vale a dire 20 Paesi, che rappresentano almeno il 65% della popolazione Ue. Cosa improbabile. Al Parlamento europeo invece per approvare o respingere la tassonomia serve la maggioranza della plenaria, vale a dire almeno 353 deputati.

Austria, Danimarca, Lussemburgo e Spagna in una lettera, pubblicata alla vigilia della riunione informale dei ministri Ue con delega all’Energia che si è svolto la scorsa settimana ad Amiens, hanno espresso la loro contrarietà sia all’inserimento del nucleare che del gas nella tassonomia verde. Ma sono troppo pochi e troppo piccoli per poter bloccare la proposta.

Anche il governo italiano ha criticato le scelte della Commissione europea. Roma ritiene che i limiti previsti per riconoscere come ‘verdi’ gli impianti che producono gas sono troppo bassi. L’Italia si oppone alla soglia standard dei 100 grammi di Co2 per kWh per gli impianti che producono gas, soglia al di sopra della quale secondo Bruxelles gli impianti non possono essere considerati verdi.

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