Università di Utrechet: studio sull'efficacia dell'etichettatura degli allergeni

12/08/2021

Lo studio condotto all’Università di Utrecht (Olanda) ha misurato l’efficacia dell’etichettatura degli allergeni su 18 alimenti preimballati. I ricercatori hanno elaborato campioni fittizi, con marchi di fantasia non presenti sul mercato, onde prevenire condizionamenti legati a precedenti esperienze di consumo.

Il campione è stato sottoposto a 238 individui over-16, con e senza allergie alimentari diagnosticate, richiesti di fare la spesa per un soggetto con allergia alimentare.

I risultati dello studio sono allarmanti. Il 50% circa dei partecipanti, tra allergici e non allergici, ha espresso incertezze sulle informazioni relative agli allergeni.

L’indicazione ‘Può contenere l’allergene X‘, come prevedibile, ha ottenuto il punteggio più alto per comprensibilità.

La dicitura ‘realizzato in uno stabilimento che lavora anche l’allergene X’, invece, viene intesa come indicazione di un rischio minore rispetto alle altre due locuzioni in uso. Una sottovalutazione pericolosa, perché gli alimenti preconfezionati contaminati inavvertitamente possono contenere livelli significativi di proteine allergeniche e comportare rischi elevati per i consumatori allergici.

Una grave criticità emersa nello studio di Utrecht è la diversa percezione del rischio di sicurezza alimentare, tra soggetti allergici e non.

Paradossalmente, i consumatori non allergici esprimono maggiore cautela e considerano problematica anche l’assenza di indicazioni sull’eventuale presenza di allergeni. I consumatori allergici che hanno partecipato allo studio, viceversa, sono giunti a sottovalutare alcune avvertenze precauzionali.

 

 

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