Le "acque invisibili" in Emilia-Romagna: sono 135 i corpi idrici sotterranei

In Emilia-Romagna si contano 135 corpi idrici sotterranei monitorati attraverso una specifica rete di 744 stazioni: 626 per il monitoraggio quantitativo, 597 per il monitoraggio chimico.

La complessa struttura dei corpi idrici sotterranei in Emilia-Romagna prevede numerosi acquiferi sovrapposti multistrato, le cui zone di ricarica sono collocate prevalentemente lungo il margine appenninico (conoidi alluvionali) e lungo quello padano più a nord. In profondità si distinguono 3 livelli di corpi idrici sovrapposti, che raggruppano diversi acquiferi sulla base delle pressioni antropiche e delle caratteristiche idrogeologiche del sottosuolo regionale:

1) un livello superficiale dello spessore medio di circa 10 m con caratteristiche freatiche e di ridotta potenzialità idrica;

2) un secondo livello sottostante al primo, detto confinato superiore;

3) un terzo e ultimo livello, detto confinato inferiore, ancora più profondo e per questo meno soggetto a pressioni antropiche.

Il report che raccoglie i risultati del monitoraggio eseguito nel sessennio 2014-19 e il conseguente stato chimico e quantitativo delle acque sotterranee evidenzia quanto segue:

  • il 78,5% dei corpi idrici sotterranei presenta uno stato chimico “buono” (rispetto al quadriennio 2010-2013 lo stato chimico risulta in miglioramento);
  • l’87,4% dei corpi idrici sotterranei presenta uno stato quantitativo “buono” (rispetto al quadriennio 2010-2013 lo stato quantitativo risulta in miglioramento);
  • il livello delle falde è un indicatore della sostenibilità dei prelievi idrici rispetto alla ricarica. Dopo la siccità del 2017, i livelli delle falde si sono parzialmente ricostituiti;
  • concentrazioni di nitrati oltre i limiti normativi si riscontrano nel 9,8% delle stazioni di monitoraggio ubicate in diverse conoidi alluvionali, in forma più estesa in quelle emiliane rispetto a quelle romagnole; sempre inferiori ai limiti, invece, nei corpi idrici montani;
  • non si riscontrano criticità da presenza di fitofarmaci, tranne nel 4,3% delle stazioni di monitoraggio, ubicate prevalentemente negli acquiferi freatici di pianura, per effetto delle pressioni antropiche dirette.
Data di pubblicazione: 
22/03/2022
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