Linee Guida sull’Uso prudente degli antibiotici nell’allevamento del bovino da latte: nuova revisione 2022

L’applicazione dei principi di “buon uso” dell’antibiotico, insieme ad una valutazione oggettiva dell’uso del farmaco sul territorio grazie alla ricetta elettronica, permettono di rafforzare la lotta all’antibiotico resistenza con sempre maggior consapevolezza.

In seguito all’introduzione del Regolamento (UE) 2019/6 relativo ai medicinali veterinari in applicazione dal 28/01/2022, è stata pubblicata la revisione delle Linee Guida sull’Uso prudente degli antibiotici nell’allevamento del bovino da latte.

Le linee guida sono strumenti dinamici e non vincolanti che vengono periodicamente aggiornati alla luce delle nuove evidenze scientifiche e delle osservazioni proposte dai diversi attori coinvolti.
 

Principi di uso prudente dell’antibiotico

Quando la terapia antimicrobica è necessaria, la scelta del principio attivo deve essere basata primariamente sull’efficacia terapeutica e sui criteri di uso prudente, piuttosto che su criteri economici (costo del farmaco e durata del tempo di attesa).
In accordo con le “Linee guida sull’uso prudente degli antibiotici in medicina veterinaria”, per limitare il rischio di insorgenza di antibioticoresistenza, si raccomanda di applicare nelle aziende zootecniche i seguenti principi di uso prudente del farmaco antibiotico:

  • Utilizzare l’antibiotico in modo mirato, sulla base della diagnosi clinica e, ove possibile, eziologica e dei relativi risultati dei test di sensibilità (antibiogramma), seguendo le indicazioni del veterinario aziendale (protocolli terapeutici).
  • L’uso di antibiotico non deve essere sistematico, né routinario, né applicato per compensare condizioni di scarsa igiene o pratiche di allevamento non adeguate.
  • Ricorrere il più possibile alle indagini di laboratorio, in grado di fornire indicazioni utili sulla corretta terapia da impostare.
  • Utilizzare preferenzialmente molecole a spettro più limitato. Utilizzare soltanto come ultima ratio le molecole considerate di importanza critica in terapia umana.
  • Evitare l’utilizzo di cocktail di antibiotici.
  • Preferire l’uso locale a quello sistemico.
  • Nella somministrazione, seguire scrupolosamente le istruzioni riportate sul foglietto illustrativo (dose, frequenza, durata del trattamento, limitazione d’uso e tempo di sospensione).
  • Non utilizzare latte contenente residui di antibiotici (latte di vacche trattate con antibiotici) per l’alimentazione dei vitelli. Tale pratica aumenta la probabilità di eliminazione di batteri antibioticoresistenti con le feci.
Quali sono le novità apportate nella revisione delle Linee Guida?

Il documento revisionato, approvato dal Centro di Referenza Nazionale per l’Antibiotico Resistenza (CRAB), presenta alcuni aggiornamenti di carattere tecnico introdotti sulla base dei nuovi obblighi normativi. Le due principali novità riguardano:

  1. Utilizzo di antibiotici per profilassi e metafilassi
    L’utilizzo di antibiotici per profilassi è consentito esclusivamente con somministrazioni sul singolo animale e non in terapie di massa, solo in casi eccezionali quando il rischio di infezione o di malattia infettiva è molto elevato e le conseguenze possono essere gravi.
    L’utilizzo di antibiotici per metafilassi è consentito unicamente quando il rischio di diffusione di un’infezione o di una malattia infettiva nel gruppo di animali è elevato e non sono disponibili alternative adeguate.
    La decisione di somministrare antibiotici deve essere effettuata sulla base di una prescrizione veterinaria accompagnata da motivazione documentata, basata su una diagnosi di malattia batterica e sui fattori di rischio associati al gruppo
  2. Adozione della terapia selettiva alla messa in asciutta per le bovine da latte
    Il Regolamento (UE) 2019/6 ufficializza il divieto di utilizzare antibiotici per la profilassi in maniera sistematica: questo rende obbligatoria l’adozione della terapia selettiva alla messa in asciutta. I criteri di selezione delle bovine da sottoporre a terapia devono essere pratici ed economici, ma allo stesso tempo sufficientemente sensibili e specifici nell’individuare gli animali infetti o comunque a rischio di infezione. Per questi motivi, a partire dal 28 gennaio 2022, l’utilizzo dell’antibiotico al momento della messa in asciutta sarà possibile solo in presenza di una diagnosi di infezione sufficientemente affidabile, in grado di individuare i singoli animali che necessitano realmente di una terapia. Anche la scelta del tipo di antibiotico dovrà essere giustificata e sostenuta da opportuni esami di laboratorio.

 

Per appronfondire: Alimenti&Salute - Antibiotico resistenza

Data di pubblicazione: 
28/01/2022
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